Valerio Bianchini è stato sentito da Alessandro Maggi per il Giorno. Un estratto dell'intervista.

Quello di Petrucci è un gesto riprovevole. Un esempio pessimo. Perché colpisce chi ha centrato un risultato straordinario che mancava da 17 anni. Come si può prendere una decisione simile? Solo perché non sceglie i giocatori che vuoi tu? Meo Sacchetti ha costruito una squadra capace di centrare l'obiettivo senza big usurati da una carriera massacrante. Ha scelto giocatori che
il nostro movimento aveva dimenticato. Li ha radunati. Lo sport è fatto anche di valori, questa decisione li sconfessa. Ed è disarmante.

Pozzecco? Gli auguro il meglio, sia chiaro. Ma, da sempre, il coach della Nazionale è un riferimento per tutti. Pensiamo solo al valore per il nostro gioco di elementi come Primo e Gamba. Lui invece è ancora un allenatore in formazione, non a caso ha scelto di lavorare come assistente di Ettore Messina all'Olimpia Milano. Trovo questa scelta un vulnus, una diminutio dell'immagine dell'allenatore".

"In finale parliamo di due squadre radicalmente differenti, che promettono uno scontro entusiasmante.
Milano è squadra fondata sulla difesa, dove Ettore Messina interviene direttamente, con le sue idee e la sua tenacia. D'altro canto, attacco mainstream, ovvero palla in mano alle individualità e tiro da 3. Come amo dire, la difesa si costruisce sulla roccia, il tiro da tre punti sulla sabbia.
Scariolo coniuga il gioco moderno a regole ben precise. Vi è insomma un legame con la classicità del basket, che possiamo ritrovare in quel meraviglioso giocatore che è Jaiteh, ma an che nell'alto-basso, nel rovesciamento di fronte, nel contropiede reale, che non è solo transizione e tiro. Il resto, lo dirà il campo."

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