RAVENNA - VIRTUS, PAGELLE E INTERVISTE
VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA
Spissu voto 5.5 - Non doveva giocare, è costretto a 15' di sofferenza per via delle difficoltà della squadra. E con lui al 10% la squadra gira comunque meglio che senza di lui.
Umeh voto 4.5 - Il grande assente della partita. Impreciso e deleterio per 35', si accende nel finale e la riapre. Ma stavolta è tardi, e non basta.
Pajola voto 5 - Parte in quintetto, e gioca tanto, oltre i venti minuti. In difesa è il migliore degli esterni, ma non vede mai il canestro, e questo è decisamente un problema. Nel finale perde anche il pallone dell'ultima speranza.
Spizzichini voto 6 - In condizioni precarie, ci prova ed è uno dei meno peggio.
Rosselli voto 5.5 - Incerottato e sottotono. 4 perse che per lui sono assolutamente inusuali, e fa davvero fatica.
Michelori voto 6 - Il suo lo fa, sia davanti che dietro.
Oxilia voto 5 - Morbido, decisamente morbido.
Penna voto 5 - Tantissima fatica difensiva contro avversari più dotati fisicamente, in attacco non è un fattore.
Lawson voto 6.5 - Nel primo tempo è praticamente l'attacco della Virtus. Poi è l'unico punto di riferimento sicuro o quasi. Dietro soffre Smith, ma chiude comunque con 21+9, ed è l'ultimo da colpevolizzare. Lui il suo lo fa sempre.
Bruttini voto 5.5 - Esordio "bruttino", per usare un facile gioco di parole. Una tripla ma vari erroracci da sotto. Nel secondo tempo guarda, ci vorrà un po' di tempo perchè si integri al meglio nei giochi bianconeri.
Le parole di Alessandro Ramagli - Brava Ravenna, vittoria senza dubbio meritata, ha giocato con solidità per 40 minuti mentre noi non ci siamo riusciti e su questo campo lo paghi. Siamo figli del momento, del non capire chi c’è, chi sta bene e chi no, e questo toglie certezze anche a quelli che stanno bene. Dobbiamo provare a stare insieme, ma non ci riusciamo, a causa di questa situazione complicata, ma passerà e quando recupereremo i giocatori recupereremo anche la nostra pallacanestro. Alla fine ho detto alla squadra che questo gruppo ha valori morali e non accetto di andare così sotto, ma siamo da troppo tempo in difficoltà, e lo sapevamo. La partita è un test, che dimostra quello che facciamo durante la settimana: nessuno ti fa sconti, nessuno ti aspetta, e comunque che ci siano valori morali lo spiega il fatto che non l’abbiamo abbandonata, questa partita, e sarebbe bastato poco per fare ancora meglio. Noi speriamo dopodomani di contare qualche giocatore in più in allenamento, oggi erano troppi quelli che dovevano ascoltare il loro corpo e non erano in partita: ci sta, quando non ti alleni, e quando devi pensare più a come stai che non agli avversari. La zona è servita, come a Mantova, ci ha fatto tornare vicini sporcando il loro gioco, ma poi serve anche la salute, per andare avanti e mettere qualche altro canestro, e ci è mancato il benessere che ti fa sentire il ritmo, che ti fa tirare in un decimo e non in quattro decimi. Ma non sono stupito, lo sapevamo, perdere qua non è un disonore, loro bravi in tutto quello che fanno. Dobbiamo semplicemente ritrovare salute e tornare a lavorare insieme. Ho dovuto testarli tutti, per questo ho fatto molte rotazioni, per capire chi ci poteva stare e chi no, cosa che di solito riesci a capire in allenamento, ma se in allenamento i giocatori non li hai.. Alla fine ho fatto una scelta drastica, per avere nel secondo tempo qualche cosa di più funzionale per ritrovare le nostre abitudini, ma sono cose che un allenatore dovrebbe fare prima della partita, non durante. Il primo tempo è stato figlio di queste cose, nel secondo tempo ho cercato risorse significative, poi qualche episodio non ci ha girato bene, non siamo riusciti a recuperare prima, e Ravenna non è andata in ansia. Cose da sottolineare? Lo si fa sempre, nelle vittorie come nelle sconfitte, ma ero più incazzato dopo Piacenza, oggi c’erano difficoltà oggettive. Il problema è lavorare in palestra con chi deve giocare la partita, se non lo si riesce a fare non sai come affrontarle, le gare. Magari potevo giocare solo con quelli davvero sani, forse saremmo stati più fluidi, ma facile dirlo dopo, il lunedì fanno tutti 13. Sotto di 20 abbiamo recuperato grazie ai valori morali di chi non accetta di prendere il cazzotto definitivo o di gettare la spugna, la spugna non la getta, rientra con energie nervose, ma queste non bastano: servono energie fisiche, e non ci sono state. Gli infortunati non hanno fatto un passo indietro, ma non sono riusciti ad avere la lucidità necessaria, molto è passato dalle mani di Umeh che era molto braccato.
Spissu voto 5.5 - Non doveva giocare, è costretto a 15' di sofferenza per via delle difficoltà della squadra. E con lui al 10% la squadra gira comunque meglio che senza di lui.
Umeh voto 4.5 - Il grande assente della partita. Impreciso e deleterio per 35', si accende nel finale e la riapre. Ma stavolta è tardi, e non basta.
Pajola voto 5 - Parte in quintetto, e gioca tanto, oltre i venti minuti. In difesa è il migliore degli esterni, ma non vede mai il canestro, e questo è decisamente un problema. Nel finale perde anche il pallone dell'ultima speranza.
Spizzichini voto 6 - In condizioni precarie, ci prova ed è uno dei meno peggio.
Rosselli voto 5.5 - Incerottato e sottotono. 4 perse che per lui sono assolutamente inusuali, e fa davvero fatica.
Michelori voto 6 - Il suo lo fa, sia davanti che dietro.
Oxilia voto 5 - Morbido, decisamente morbido.
Penna voto 5 - Tantissima fatica difensiva contro avversari più dotati fisicamente, in attacco non è un fattore.
Lawson voto 6.5 - Nel primo tempo è praticamente l'attacco della Virtus. Poi è l'unico punto di riferimento sicuro o quasi. Dietro soffre Smith, ma chiude comunque con 21+9, ed è l'ultimo da colpevolizzare. Lui il suo lo fa sempre.
Bruttini voto 5.5 - Esordio "bruttino", per usare un facile gioco di parole. Una tripla ma vari erroracci da sotto. Nel secondo tempo guarda, ci vorrà un po' di tempo perchè si integri al meglio nei giochi bianconeri.
Le parole di Alessandro Ramagli - Brava Ravenna, vittoria senza dubbio meritata, ha giocato con solidità per 40 minuti mentre noi non ci siamo riusciti e su questo campo lo paghi. Siamo figli del momento, del non capire chi c’è, chi sta bene e chi no, e questo toglie certezze anche a quelli che stanno bene. Dobbiamo provare a stare insieme, ma non ci riusciamo, a causa di questa situazione complicata, ma passerà e quando recupereremo i giocatori recupereremo anche la nostra pallacanestro. Alla fine ho detto alla squadra che questo gruppo ha valori morali e non accetto di andare così sotto, ma siamo da troppo tempo in difficoltà, e lo sapevamo. La partita è un test, che dimostra quello che facciamo durante la settimana: nessuno ti fa sconti, nessuno ti aspetta, e comunque che ci siano valori morali lo spiega il fatto che non l’abbiamo abbandonata, questa partita, e sarebbe bastato poco per fare ancora meglio. Noi speriamo dopodomani di contare qualche giocatore in più in allenamento, oggi erano troppi quelli che dovevano ascoltare il loro corpo e non erano in partita: ci sta, quando non ti alleni, e quando devi pensare più a come stai che non agli avversari. La zona è servita, come a Mantova, ci ha fatto tornare vicini sporcando il loro gioco, ma poi serve anche la salute, per andare avanti e mettere qualche altro canestro, e ci è mancato il benessere che ti fa sentire il ritmo, che ti fa tirare in un decimo e non in quattro decimi. Ma non sono stupito, lo sapevamo, perdere qua non è un disonore, loro bravi in tutto quello che fanno. Dobbiamo semplicemente ritrovare salute e tornare a lavorare insieme. Ho dovuto testarli tutti, per questo ho fatto molte rotazioni, per capire chi ci poteva stare e chi no, cosa che di solito riesci a capire in allenamento, ma se in allenamento i giocatori non li hai.. Alla fine ho fatto una scelta drastica, per avere nel secondo tempo qualche cosa di più funzionale per ritrovare le nostre abitudini, ma sono cose che un allenatore dovrebbe fare prima della partita, non durante. Il primo tempo è stato figlio di queste cose, nel secondo tempo ho cercato risorse significative, poi qualche episodio non ci ha girato bene, non siamo riusciti a recuperare prima, e Ravenna non è andata in ansia. Cose da sottolineare? Lo si fa sempre, nelle vittorie come nelle sconfitte, ma ero più incazzato dopo Piacenza, oggi c’erano difficoltà oggettive. Il problema è lavorare in palestra con chi deve giocare la partita, se non lo si riesce a fare non sai come affrontarle, le gare. Magari potevo giocare solo con quelli davvero sani, forse saremmo stati più fluidi, ma facile dirlo dopo, il lunedì fanno tutti 13. Sotto di 20 abbiamo recuperato grazie ai valori morali di chi non accetta di prendere il cazzotto definitivo o di gettare la spugna, la spugna non la getta, rientra con energie nervose, ma queste non bastano: servono energie fisiche, e non ci sono state. Gli infortunati non hanno fatto un passo indietro, ma non sono riusciti ad avere la lucidità necessaria, molto è passato dalle mani di Umeh che era molto braccato.