UNIPOL BANCA WEEKLY
Numero 28, 10 maggio 2016

L’INTERVISTA DELLA SETTIMANA – GUASTAMACCHIA, NOBILI E SOLAROLI: GIOVANI BIANCONERI CRESCONO

La prima volta. Per Arcangelo Guastamacchia, Nicolò Nobili e Manuele Solaroli, tutti classe 2002, piccoli talenti dell’Unipol Banca Under 14 guidata da Mattia Largo, la convocazione al raduno di Avviamento Tecnico Federale Nord della selezione azzurra di categoria, svoltasi dal 5 all’8 maggio a Pescara, è stata una splendida sorpresa. Sotto gli occhi di coach Antonio Bocchino, insieme a un bel numero di promesse del futuro (c’erano atleti provenienti da Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Lombardia, Piemonte, Trentino Alto Adige, Valle d’Aosta e Veneto), i tre giovani bianconeri hanno vissuto emozioni forti e respirato un clima che prelude a quello delle chiamate in azzurro. Soprattutto, hanno legato con pari età arrivati da tutta Italia e aggiunto un altro importante tassello alla propria formazione. Tornati a Bologna da un paio di giorni, ci raccontano le loro sensazioni e la loro voglia di crescere con il basket.

L’esperienza di Pescara, una prima volta che ha lasciato un bel ricordo e stimoli importanti.

GUASTAMACCHIA – E’ stato bello, ho avuto l’opportunità di allenarmi con ragazzi di ottimo livello, e di essere seguito da coach Bocchino e dal suo staff. Diciamo che queste sono ottime occasioni per migliorare e allo stesso tempo per farsi conoscere, spero di avere ancora occasioni del genere.

NOBILI – Innanzitutto mi sono divertito moltissimo, quando mi hanno chiamato ho provato un’emozione grande, ero davvero felice. Sono arrivato a Pescara e naturalmente conoscevo pochissimi giocatori, ma alla fine si sono creati legami importanti, è stata una splendida esperienza. Quattro giorni intensi.

SOLAROLI – E’ stato davvero molto bello, anche perché confrontarsi è qualcosa di importante. Non avevo conoscenze o amicizie a quel raduno, ma ho fatto presto a farne. La quantità e il ritmo degli allenamenti è stato veramente intenso e per andare in palestra con coach Bocchino bisognava stare sul pezzo. E’ stata un’esperienza che da un lato ci ha permesso di metterci in mostra e dall’altro ci ha permesso di fare passi avanti nel nostro percorso di miglioramento.

Il miglioramento individuale passa da quello del gruppo Under 14 di Unipol Banca. State crescendo insieme sotto la guida di Mattia Largo, che effetto fa?

GUASTAMACCHIA – Sono molto contento di essere approdato alla Virtus, è una società storica e che lavora benissimo con i giovani. Ho trovato tecnici di altissimo livello, una garanzia per la mia crescita. Spero di raggiungere obiettivi importanti con questi colori addosso.

NOBILI – Rispetto alla passata stagione sono arrivati alcuni nuovi compagni e abbiamo costruito un legame forte fuori e dentro il campo. La squadra è cresciuta tecnicamente e dal punto di vista dei rapporti interpersonali. Possiamo migliorare ancora sull’intensità, sul piano della personalità e della grinta.

SOLAROLI – Siamo un bel gruppo e siamo in continua crescita. A Pescara siamo andati in tre, ma altri compagni di questa Under 14 sarebbero potuti andare al nostro posto. Intanto ci alleniamo con intensità proseguendo il nostro percorso di miglioramento quotidiano. L’obiettivo? Centrare l’accesso alle Finali Nazionali, se poi ci qualificheremo tutto è possibile.

Come è nata la tua passione per il basket? Magari appassionandoti alle gesta di qualche campione?

GUASTAMACCHIA – No, sinceramente la mia famiglia era completamente a digiuno di questo sport. Poi ci siamo trasferiti a Castel San Pietro, e una sera a casa di amici ci hanno aperto gli occhi su un mondo che ci è sembrato subito fantastico. Ce ne siamo innamorati, io e mio fratello abbiamo iniziato a giocare e credo che questa passione non passerà più.
NOBILI – Mio padre giocava, è lui il primo ad avermi ispirato. Poi mi sono appassionato e innamorato di un paio di campioni: Kobe Bryant, naturalmente, ma anche Dennis Rodman, uno che ha dimostrato che con il carattere e la grinta si può arrivare in alto.

SOLAROLI – Papà allena a Modena, in C1, mio fratello gioca come me. Da piccolo con lui e mia sorella inventavamo partite interminabili in mansarda, poi a sei anni sono andato in palestra e non ho più smesso. Idoli? In Italia mi piace Alessandro Gentile, nella Nba ho una passione per Damian Lillard, un giocatore spettacolare ma anche completo.

La prima volta alla Porelli. Ricordi particolari?

GUASTAMACCHIA – Mi sono detto: da questa palestra sono passati giocatori incredibili, campioni internazionali. Ogni volta che ci penso è un grande stimolo, so che devo cercare di essere all’altezza di un posto come questo.

NOBILI – Ero molto agitato, c’era parecchia tensione quella prima volta. Mattia Largo mi ha aiutato tanto anche da questo punto di vista, non solo permettendomi di migliorare il mio gioco. Le guide, quando sanno come si fa, sono importanti. Ti fanno crescere tecnicamente e nell’atteggiamento.

SOLAROLI – Ci sono arrivato all’inizio della scorsa stagione. Prima ero a Imola e ci avevo giocato una volta da avversario. Entrarci da giocatore della Virtus è un’altra cosa. Quelle foto in alto, sulla parete, raccontano una storia che chi ama il basket non può ignorare. Mi hanno motivato, anche se ormai allenarmi lì è diventata un’abitudine. Sempre fantastica, comunque.






foto di Virtus Pallacanestro Bologna.




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