Uno degli effetti collaterali dei risultati di questa stagione che ormai fa parte del passato è che, a meno di clamorose questioni provenienti da Caserta, l’anno prossimo a Bologna si riavrà il derby, ed è curioso come nelle pagine dei quotidiani questo abbia avuto tanto spazio, forse anche più dei normali commenti del postpartita di Brescia. O, più in generale, del post stagione Fortitudo.

Il mondo è discretamente cambiato, rispetto a quel giorno del marzo 2009, quando Vukcevic infilzò una molle Fortitudo mettendo un ulteriore mattone nella incombente retrocessione biancoblu: Sabatini gongolava prendendo in giro i sacradollari altrui, aveva creato una squadra che in teoria avrebbe dovuto puntare alle semifinali e, di conseguenza, alla licenza di Eurolega, e guardava dall’alto verso il basso il mondo Fortitudo. Che ballava sul Titanic dei conti sballatissimi di Gil, che non guardava agli stipendi ma a grotteschi cartelli pubblicitari sul Parco delle Stelle, e che non poteva più tenere nascosto il fatto che, le casse, fossero discretamente in rosso.

Da quel giorno, il concetto di derby è stato circoscritto alle campagne provinciali della Fortitudo, prima andando a rinverdire – a piani inferiori rispetto agli anni ’70 – quello con il Gira, poi i più recenti incontri con la gemellata Cento, con tanto di smacco nel 2014, playoff, 0-2 e tutti a casa. Poi la ricostruzione della Effe, che nel ricongiungimento con la V nera è stata diciamo aiutata dal collasso agonistico bianconero, tanto che – sappiamo benissimo – siamo stati a 40’ dal non avere comunque un derby, stavolta per eccesso ascensoristico fortitudino.

Effetto collaterale, appunto, della novità di un derby in seconda categoria, dell’assenza di una bolognese nel massimo campionato dai tempi in cui Cavour disquisiva di Crimea, e la curiosità di capire se questa convivenza cambierà le prospettive e le aspettative delle due realtà. Con la Virtus che aveva in principio parlato di profilo più che altro rivolto alla crescita dei giovani e non ad un pronto rientro nella massima serie: potrà ancora essere proposto questo piatto ad una tifoseria già di per sé ambiziosa, e che ora rischia di essere sorpassata a destra da una Fortitudo che, al contrario, ha già dichiarato di voler migliorare il risultato di questi ultimi giorni?

Tutto da vedere. Intanto anche noi ci uniamo all’elenco di chi ricorda come il prossimo anno ci sarà di nuovo un derby: bello riaverlo tenendo presente che anche solo due anni fa la cosa pareva alquanto irreale se non da rinviare al prossimo decennio. Meno bello che si tratti di seconda categoria, ma questo è chiaro. E, comunque, il pepe dell’estate è già pronto, ecco.

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PESARO - FORTITUDO SUPERCOPPA 2001, PAGELLE E STATISTICHE