Flats Service Fortitudo Bologna - Urania Milano, cronaca

Flats Service Fortitudo Bologna – Urania Milano 75-66
Faticaccia immane, dopo aver patito una sparakkjanza milanese da triple segnate pure da casa propria, ma crescendo in difesa dopo un primo tempo di sofferenza la Fortitudo porta a casa una vittoria importante per come è venuta fuori: sudando, spolmonando, palesando qualche problema di bilanciamento offensivo, ma andandola a chiudere più dietro che non davanti. Vero che l’Urania era priva di Alegent, ma qua non si possono fare sconti.
Cronaca
Sono un ribelle mamma con annesso striscione fossaiolo a ricordare Dandy che si è ricongiunto con Freak, e inizio un po’ accartocciato per una Fortitudo che in attacco deve aspettare l’ingresso del recuperato Aradori per smuovere le acque e risalire da un estemporaneo -5. Milano gioca solo da 3, e deve ringraziare una forzatura di Gabriel nelle ultime azioni che permette poi a Potts, sul ribaltamento, di infilare al gong la tripla che chiude il primo quarto sul 21-20 Bologna.
Tirano solo Gabriel e Aradori, ma quello che si guadagna davanti lo si paga dietro, e la partita rimane in equilibrio fino a quando Milano, sfruttando il raffreddamento di un po’ tutta la Fortitudo, prende un po’ di vantaggio. Poca lucidità, l’Urania segna da millemila metri e il solo Aradori che rimane ad evitare di rimanere ingarbugliati nelle zone altrui. La Marianne è -9, aggiornata al 39-45 del 20’.
Gabriel continua a tirare tutte le volte che vuole, ma quando ne mette due di fila ecco ispirato il 12-0 che rimette il tutto in parità. Si sorpassa, ci si fa reinfilare in un attimo di buchi difensivi (Milano segna addirittura due cesti da vicino consecutivi, roba da far nevicare), 61-59 esterno al 30’.
Finalmente cresce la difesa, anche perché Milano continua a non avere piani B rispetto al tirare sempre da 8 metri, ed è chiaro che piano piano, al Paladozza, se fai caricare l’ambiente diventa una missione impossibile. Bologna morde, grugnisce, alza le ascelle, ma non fa passare più niente dietro e dal -5 del primo cesto del quarto rende quaresimale qualsiasi attacco Urania. E allora, non concedendo nulla (5 punti in 10’), arriva la vittoria. Brutta, sporca, cattiva, ma vittoria.