Il capitano della Fortitudo Stefano Mancinelli è stato intervistato da Marino Petrelli per Supporter's Magazine.
Un estratto delle sue parole.

“Tutto bellissimo, davanti ai nostri tifosi ancora più bello. Quasi più bello dello scudetto del 2005. Abbiamo disputato un campionato eccellente. Ci avevano detto ad inizio stagione che non eravamo i favoriti. Altri, non voglio fare nomi, dicevano che Treviso, Udine erano più favorite di noi. Abbiamo dimostrato sul campo di essere i più forti, grazie ad un gruppo fantastico che non avrebbe potuto vincere 24 partite (su 27, mancano tre partite alla fine del campionato ndr) senza avere grandi doti in campo e fuori”. E aggiunge: “Le prime dieci partite ci hanno dato la consapevolezza della nostra forza, abbiamo battuto Treviso e Udine e abbiamo capito che avremmo potuto lottare fino in fondo. Il nostro girone non è per nulla facile, quello a Ovest ritengo sia meno ostico. Vedo Roma leggermente favorita per la volata finale, ha buone possibilità, ma il cammino è più complicato del previsto”.

La serie A ha un livello più alto rispetto al passato? Non ne sono convinto. Negli ultimi anni, il campionato italiano ha visto giocatori stranieri pazzeschi come Mc Intire e altri che forse adesso non ci sono più, fatta eccezione per Milano e poche altre di vertice che si possono permettere ottimi stranieri. Quando scendemmo in quella famosa partita a Teramo, il play titolare era Poeta, allora play della Nazionale. Quante squadre adesso si possono permettere un giocatore italiano di tal genere?.

Il presidente Pavani ha detto che un posto da dirigente è già pronto. Per ora non penso a ritirarmi. Se sto bene, e ho dimostrato di stare bene, posso ancora giocare. Ho fatto dieci anni di Eurolega e sono convinto che posso ancora dare qualcosa per questa squadra e in generale per il basket italiano. Ringrazio Pavani per questo attestato di stima, io ci sono ancora per giocare.

Tornerà il derby. Sarà fantastico, già lo fu due anni fa in A2, figuriamoci in Serie A. Il derby di Basket City, come viene chiamata Bologna, è una vittoria per la città e per tutto il movimento italiano. A proposito, anche la Nazionale ai Mondiali è un bene per tutti, sono convinto che faremo bene. Non hanno potuto giocare sempre insieme, ma le qualità tecniche sono alte.

(foto Fabio Pozzati - ebasket.it)

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