APU OLD WILD WEST UDINE - KIGILI BOLOGNA 81-75
Una inguardabile parte centrale del primo tempo, una nuova partenza ad handicap, è ciò che diventa il punto di partenza della sconfitta Fortitudo a Udine: piombata a -16 senza colpo ferire Bologna ha nuovamente, come già in altre occasioni, il moto d’orgoglio che riapre la partita, mette anche un qualche effimero vantaggio e porta il tutto ad uno sprint che non viene portato a conclusione.
Si parte con roba che nemmeno su una scacchiera, difese che difendono meglio di quanto gli attacchi non attaccchino e segnapunti che possono nel frattempo dedicarsi agli affari propri. Poi però, dopo aver retto botta (8-5 dopo 7’), basta un attimo e tutto si sfilaccia, specie quando Udine si allunga e supera le difese sulle prime linee di passaggio. Così in un amen è 1-12, con l’ex Cusin a farla da padrone e gli altri a ruota. In attaco spesso manco ci si arriva, ed è 17-9 Udine al 10’.
Dalmonte trova poca gente che possa proporsi in attacco, e a provarci solo con Thornton è difficile stare in piedi, specie se nel frattempo Udine allarga (15-27). Qualcosa cambia con maggiore giro di palla e Italiano a sbloccare il punteggio, si fa per un attimo -4 ma dura poco, quando Dalmonte torna dai suoi titolari e arrivano 4 triple di fila, però prese. Aradori prova a mettere una pezza ad alcune solite dimenticanze difensive con una bomba quando si è già -16, e almeno il secondo quarto si conclude senza ulteriori danni sul 41-28 interno.
Bologna torna in campo più sveglia che non Udine, alla ricerca dell’ennesima rimontona dopo passaggi discretamente vuoti. Doppia tripla di Aradori, -6, e quando aggiusta la mira pure Thornton di punto in bianco si ha una partita, con la F a -2 e in fiducia. Arriva l’impatto a quota 52, e terzo quarto sul 54 pari, vedendo cose non scontate da parte di un po’ tutti.
C’è il sorpasso by Cucci, ma la zucca la tiene avanti Udine con Pellegrino a ergersi protagonista in un’area dove la Fortitudo ancora non sa mai a chi dare il microfono in caso di bisogno. Diventa una non prevista partita dove fanno tutti canestro o quasi, e dove due volte Briscoe fulmina la difesa bolognese per mettere un po’ di spazio tra le due squadre. Un semimatchpoint sbagliato da Udine porta Aradori al triplone del -2 ma non al possibile +1, poi dopo un libero di Esposito Cucci cicca il -1 e Sherrill, con lo stesso Cucci appiccicato al corpo come nemmeno avessero entrambi nelle cuffie un brano di Richard Sanderson, spara la bomba che gira tutto. Dopo non si abbassa la testa, ma è troppo tardi.
Foto di Cesare Di Sanno