Alla fine, le normali battute nella prossima settimana saranno quelle riguardanti il derby delle Fortitudo, dato che anche Agrigento si chiama in questo modo e che, per forza di cose, qualcuno si potrà confondere. Un po' come quando si parla di Virtus-Virtus citando Bologna e Roma. Però intanto ai quarti ci siamo arrivati, al termine del percorso mancano nove partite, come lo scorso anno e come ripetuto di recente da giocatori a ricordare il "calendario" messo nello spogliatoio. Diciamo che la strada sarà un pochino più ostica, e che per andare avanti ci sarà bisogno sempre e comunque di gol esterni. La Fortitudo (Bologna) lo sa, e le recenti buone prove fuori casa lo hanno dimostrato.

Agrigento poi deve sapere una cosa: vero che ha il fattore campo a favore, ma con la pressione di chi comunque non potrà sbagliare, visto che di recente il Paladozza non solo è apparso inespugnabile, ma anche direttamente ingiocabile. I ventelli contro Agropoli hanno fatto seguito ad altre goleade a fine regular season, dimostrando che da queste parti, ecco, di sconti non se ne fanno. E sapere di dover vincere a tutti i costi a casa propria, per evitare l'obbligo di impresa peninsulare, potrebbe essere un buon cappio al collo della squadra di Franco Ciani. La Fortitudo (Bologna) è uscita bene dagli ottavi, liquidando una Agropoli orgogliosa ma corta facendo subito il botto fuori, sprecando la possibilità del doppio break e rendendo poi una festa le gare casalinghe. Con giocatori che si alternano nel protagonismo, altri che sembrano garanzie (Carraretto nei playoff tira da 3 con percentuali tipo audience di Sanremo negli anni 80) e l'impressione di saper trovare sempre qualcuno pronto alla bisogna. Roba utile, giocando ogni 2 o 3 giorni al massimo, ma stando attenti perchè Agrigento non è corta come la simil iniziante Agropoli.

Agrigento, quindi. La “altra” Fortitudo, che lo scorso anno alla prima volta in A2 chiuse la regular season a metà classifica per poi issarsi, nei playoff, fino ad un cesto o quasi dalla promozione nella massima serie. I siciliani non sono riusciti del tutto a riproporsi, quest’anno, anche perché un infortunio al play Piazza ha leggermente rallentato la marcia, conclusasi al sesto posto con un record di 17-13 ed una curiosa maggiore propensione al colpo esterno (9 volte) che non a tenere botta in casa (7 sconfitte). Con un record discretamente negativo nel girone di ritorno (6-9), Agrigento però ha subito mostrato la propria propensione ai playoff, facendo fuori la meglio classificata Mantova in 4 partite.

Si gira attorno alla guardia Kelvin Martin, 17 punti e oltre 6 rimbalzi di media, mentre l’altro americano è Scott Eatherton, 12+8 e un ottimo 62% al tiro. Poi gli italiani, con l’ala Marco Evangelisti a farne 15, l’altra guardia Andrea Saccaggi ad andarci vicino e, come detto, Alessandro Piazza che pur perdendo metà stagione i suoi 4 assist di media sa sempre come andarli a fare. Allenati da Franco Ciani e con pochi cambiamenti rispetto alla passata stagione, i siciliani aspettano al Palamoncada di Porto Empedocle la Fortitudo “maggiore” sapendo di avere davanti l’occasione per continuare quella scalata che lo scorso anno si interruppe all’ultimo momento.

Si inizia domenica, ore 18, diretta LNP Pass e, calcio permettendo, Nettuno TV.

(Photo by Fabio Pozzati / Iguana Press / Fortitudo Pallacanestro Bologna)

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