E allora sia lodata Sassari, che tiene matata Napoli e permette alla Fortitudo di avere ancora qualche speranza: dovevano essere 7 finali, ne sono già state perse 3, ma il fatto che l’avversaria non vada avanti tiene in vita la cosiddetta fiammella. Con un calcolo tutto sommato semplice: si vinca domenica, e poi si vedrà l’ultima che avulse porterà, magari ricordando che a fare 2/2 non servirebbe nemmeno avulsare, ma tutto passa da domenica, punto. Ma ne sarà in grado questa squadra, che ieri a Varese ha giocato come se avesse perso quella cazzimma utile non per fare punti ma almeno per uscire con le canoniche pacche sulle spalle da altre sconfitte?

La solita storia: bravini a segnare, anche se per avere un gioco di squadra serve tornare da Fantinelli visto che con Durham è un andate e vedete quello che capita, e imbarazzanti in difesa. Imbarazzanti, irritanti, usate il termine che volete: vero che Varese ad un certo punto segnava sempre, ma se a far zona ci si dimentica che zona non vuole dire stare piantati in attesa di riavere la palla dopo la rimessa dal fondo, allora sono capaci tutti. Quello che la gente vorrebbe è che, a fine partita, lo staff tecnico vada a recuperare le budella dei giocatori sputate, dopo gli sforzi, sul pavimento, e rimetterle al loro posto. E’ successo questo, ieri? No. C’è stato lo spirito di sacrificio necessario per una gara decisiva? No. E allora si potrà stare a disquisire sui falsi lunghi (Groselle ieri è sembrato un falso giocatore, piuttosto), o sui minutaggi dei soliti noti, con gli inspiegabili 38 al solito monocampo Aradori e i 15 a Procida, forse giusti per quanto visto sul campo ma forse no, tutto opinabile. Ma se la squadra non si sbatte e accetta prona gli appoggi al ferro (è stato concesso anche il 60% da 2, eh) e i tiri da 3, allora stiamo a parlare di niente.

Difficile capire cosa servirebbe: qui non si tratta solo di rotazioni o di utilizzi – possibile che non si sia trovato un modo per rendere utile Groselle, magari ricordando l’andata? Perchè Varese ha trovato contromosse e di qua no? – ma del crederci o non crederci. E crederci non significa solo battere il pugno sul cuore e indicare la curva, o ricordare nelle pleonastiche dichiarazioni di affetto alla città e a come sia bello giocare davanti a questo pubblico. Crederci significa anche far uscire le budella dal proprio corpo, cosa che ieri non è successa.

Più su - Charalampopoulos meriterebbe roba diversa attorno, e ad un certo punto forse era davvero il caso di chiedergli chi glielo facesse fare. Fantinelli dovrebbe prendere quell’altro e fargli fare da cambio: chiedersi perché uno fermo da 9 mesi sia molto meglio del cosidetto titolare, poi, lo faremo a bocce ferme.

Spalle al muro - Elenco lungo. Diciamo che certi giudizi dovrebbero essere scevri da letture di inutili tabellini, perché a ricordare le statistiche dei singoli andrebbe poi ricordato che le gare vanno vinte, e i meriti da un lato non possono annientare le nefandezze dall’altro lato. Poi Durham e Groselle, inaccettabili. Infine ecco, Procida: ci si chiede come mai non giochi di più, forse anche ieri qualche minuto chissà (specie dopo l’infortunio di Feldeine: in realtà i minutaggi alzati sono stati altri), e tu vai in campo cercando solo altre azioni da poster?

(Foto Ciamillo - tratta da www.fortitudo103.it)

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