Luca Baraldi è stato intervistato da Luca Muleo su Stadio, spiegando come in società Virtus siano tutti coesi e granitici, e gli eventi che hanno portato alla rinuncia di Loredano Vecchi.
Ecco un estratto delle sue parole.

Sull'uscita di Loredano Vecchi. E' stata una sua scelta personale, e ci dispiace molto perché faceva parte della famiglia. E' stato un consiglio molto costruttivo. C'erano stati dei confronti, ma si era trovato un punto di convergenza: elaborare in modo più dettagliato il budget. Sia noi che altre società coinvolte nella gestione della Virtus sono quotate in borsa, e dunque è necessaria la massima chiarezza nell'esposizione dell'attività.
E' stata chiesta una rivisitazione delle fonti di ricavo, provenienti da sponsor e campagna abbonamenti. E dall'altra parte una rivisitazione analitica dei costi, perché nelle ultime settimane si era prospettata una forte lievitazione degli stessi nella gestione della prossima annata, e perciò abbiamo chiesto altri approfondimenti.


Il problema non ha riguardato il monte stipendi della prima squadra. I ragionamenti non riguardano il monte stipendi nell'area tecnica, dove è stato rispettato il mandato convenuto tra i presidenti Zanetti e Bucci. Perché l'idea del dottor Zanetti, che sottoscrivo anch'io ed è la stessa di Bucci, è quella che una squadra forte crei entusiasmo, e l'entusiasmo porti ricavi.

Su Aradori e Gentile. Sul primo siamo in fase di definizione, vicini a poterlo annunciare e presentare. Per Alessandro Gentile indicato come priorità dal presidente Bucci, che sta trattando con l'agente, faremo di tutto per portarlo qui. La cosa importante è che sono tutte operazioni discusse, approfondite e decise assieme agli altri soci, il mondo coop in primis ma anche la Fondazione. La condivisione è al 100% del capitale sociale. Tra me e Albertini, che siamo in consiglio, si è creato un rapporto meraviglioso, anche sul piano umano. E Fornaciari, presidente della Fondazione, è sempre molto attivo e presente.

Ancora sugli obiettivi condivisi e su Vecchi. Per noi conta la Virtus. In serie A siamo andati perché tutti sono stati bravi, dal presidente al magazziniere, non per i singoli. La proposta della nomina di Vecchi l'ho fatta io ai tempi della Fondazione. Vedevo una persona appassionata, seria, con a cuore la Virtus. A un certo punto ha fatto la scelta di chiamarsi fuori. Abbiamo teso la mano fino all'ultimo, ora non potremo che prendere atto della sua rinuncia nel prossimo consiglio.

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