BASKET CITY AL MARE
Era stato un agosto bislacco, di quelli da far pensare che il proverbio sul marzo pazzerello lo si poteva tranquillamente traslare anche a periodi estivi. Ma, alla fine, meteoterrorismo o no, la gente in spiaggia era arrivata, e anzi, qualche acquazzone aveva fatto migrare i turisti dalla sabbia verso il bar, dove quasi per inerzia ci stava che venissero consumate consumazioni. Cerco l'estate tutto l'anno e all'improvviso ecco l'acqua, gli veniva da cantare, ed era già pronto in autunno a firmar petizioni da mandare ai Potenti per piangere miseria, come facevano tutti ad ogni fine stagione. Intanto, a chi si lamentava, rispondeva che il suo era l'unico bagno dove oltre al mare c'era anche la doccia naturale. Ma, per premunirsi, oltre alle granite aveva aperto un piccolo stand con della polenta, mentre il venditore di cocco, in spiaggia, brontolava in stretto napoletano che l'anno seguente avrebbe venduto castagne.
I due tifosi, da par loro, avevano passato una estate di dubbi e malumori sparsi tra pensieri e parole, tanti pensieri, tante parole, e fatti non sempre di grande esaltazione.
Bavvy - Ok, squadra fatta, e mi sembra che dopo la conferenza-confessione le cose abbiano avuto una accelerata non da poco, e i giocatori sono stati scelti e firmati in pochi giorni. Però, sbaglio o.. è la prima volta in una serie di decenni che la Virtus inizia una stagione ponendosi come obiettivo la salvezza? Non conosco gli americani che sono stati presi, e non voglio nemmeno stare a leggere i commenti dei giornali che, ormai l'ho capito, danno giudizi più in base alle simpatie societarie che non al reale valore dei soggetti: vediamoli in campo, amen. Gli italiani presi? Mah. Mazzola, Portannese, Cuccarolo, chiaro che non sono soggetti di primissima fascia, nessuno lo mette in dubbio, e in alcuni casi si tratta di scommesse vere e proprie. Ma allora mi chiedo: scommessa per scommessa, non si poteva dar spazio ai nostri italiani? Cresciamo giovani che poi cediamo altrove, per prendere ex giovani da altre parti. Mi sembra un giro un po' contorto.
Piccy - Il problema della Virtus è che non date tempo alle così definite giovani leve. Così magari, mi vien da pensare, un errore o un poco rendimento di Mazzola, per dire, verrà derubricato come un errore di mercato. Fa la stessa cosa un giovane, ecco tutta una serie di discussioni sulle aspettative mal riposte, sulla pressione, eccetera. Però posso essere d'accordo, se si può dire.
Bavvy - Ah beh, te hai poi altri guai. Gli americani sono poi arrivati? Siete stati liberati? Scusami tanto, ma io una roba tipo quella dei giocatori fermati ma non firmati non l'avevo mai sentita. Mi ha fatto ricordare quelle selezioni di disoccupati che andavano in giro a fare amichevoli: ok, qui non sono disoccupati ma giocatori scelti per un progetto. Però, se i soldi non arrivano? E, mi chiedo, se ora si presenta, che so, una squadra di A2, o Legadue o Gold come si chiama, e offre a uno di questi il doppio, che si fa?
Piccy - Questa estate abbiamo visto e letto il sunto di quello che siamo. Un gran caos. Con altri esempi di soggetti che usano il nostro nome per richiamare concetti di cuore, fedeltà, amore e passione, poi spariscono dalla circolazione. E non sapremo mai come sono andate le cose: era la vecchia (e attuale) proprietà a chiedere troppo per vendere? Erano 'sti americani ad offrire troppo poco per comprare? Esistevano veramente? Mandiamo persone sulla Luna, costruiamo droni che possono indistintamente consegnare pacchi postali o bombe, ma non riusciamo a capire cosa succeda in Fortitudo. Altro che segreti di Fatima: andate in zona Paladozza, se volete divertirvi. Ma io non mi diverto per niente. E poi sono stufo, se posso dirlo, di tutti questi proclami di volontà, passione eccetera, le frasi fatte e tutto il resto: io ora vorrei dei fatti concreti, punto e basta. Lo so che andare ad intervistare giocatori o allenatori al 20 agosto non è che si possa spremere molto altro, però sembra che si stia vendendo un prodotto cercando lo slogan migliore. E, alla fine, vorrei dire una cosa a questi nuovi giocatori che sono arrivati. Ragazzi, siete arrivati in Fortitudo. Ok, siamo in B2 e navighiamo a vista, ma giocate al Paladozza e avrete davanti almeno cinque-sei volte il pubblico medio delle altre piazze alle stesse latitudini. Quindi, io ora dei vostri proclami sarà un onore per me giocare qui, che emozione giocare davanti alla Fossa me ne faccio carta igienica. Perchè queste cose le ho già sentite, e poi alla prima sconfitta sentire dire che c'è pressione, che non c'è l'abitudine a giocare in tali ambienti e altre cose. Quelli che non si sbattono per una palla vagante, quelli che si incazzano se non tirano quindici volte a partita e altre cose. Sapete a cosa andate incontro, e se temete di farvela sotto, vi prego, evitate le promesse elettorali e prendete il primo treno per dove vi pare. Ormai non mi è rimasto molto altro da chiedere, dopo la storia dei fermati ma non firmati. Saranno affermati? Informati? Confermati? Formati? Mah.
Bavvy - Il nostro guaio è che siamo sempre qua a brontolare ricordando i tempi andati, quando ti sbertucciavo perchè avevate preso Meneghin lasciandoci quello scarto di Ginobili, o cose simili. E non riusciamo a capire che le cose sono cambiate. Però, mi chiedo, cosa è successo in Virtus da renderci squadra che lotta per la salvezza? Quando hanno fatto quella conferenza stampa si sono messi a parlare di soldi, ma io non sono un economista e non arrivo a tanto: bene, mi chiedo semplicemente, perchè piazze molto meno ampie riescono a far meglio di noi? E non parlo di due o tre, perchè se si punta a non retrocedere vuol dire che ce ne sono almeno una dozzina. Insomma, ecco, cribbio.
Piccy - Io vorrei sapere un'altra cosa. Da anni sento parlare di progetti sostenibili, di non fare il passo più lungo della gamba, di un consorzio di soci per non essere dipendenti dalle lune economiche di un singolo. Poi ci sono sempre debiti, problemi e altre cose. Santo cielo, come è possibile? Come è possibile che in un campionato di quarta serie, incassando dal botteghino in una giornata, immagino, quanto altre società in una intera stagione, si siano prodotti debiti tali da rendere difficile qualsiasi cosa? E senza nemmeno vincere una partita di playoff?
Waimer ormai non li stava più ad ascoltare, infuriato perchè per l'ennesima volta la Fonospiaggia aveva allertato i bagnini: forte vento, chiudere gli ombrelloni, e tutti via. Ormai odiava la bandiera rossa - e non era un fatto politico - così come la bandiera gialla e blu - e non era un odio per il Verona - che lo costringevano a ritirate e al salutare i turisti infreddoliti e incarogniti. Meglio una class action contro Eolo, Febo e compagnia bella. E anche contro la zia che sta a Forlì, già che ci siamo.