Paolo Moretti è stato intervistato da Damiano Montanari su Stadio.
Un estratto delle sue parole.

In questa fase le società sono impegnate a definire le risorse per la prossima stagione e a tracciare gli indentikit giusti per il raggiungimento degli obiettivi. Inquadrare die tipo di stagione farà la Fortitudo è ancora un enigma. Sicuramente la promozione conquistata, pur rispettando i pronostici, è stata tutt'altro che banale. Anche negli anni scorsi l'Aquila aveva allestito squadre forti senza ottenere l'obiettivo sperato. Onore, merito e complimenti a tutti i protagonisti dell'impresa.

Si riparte da Fantinelli. Ha giocato due anni assieme a mio figlio Davide. Prima ancora che un buon giocatore, è un ragazzo ottimo, con margini di miglioramento e qualità umane eccellenti. Accanto gli metterei un elemento con caratteristiche tecniche e fisiche complementari alle sue. Per me può reggere l'impatto come regista titolare.

Coach Antimo Martino sarà un esordiente. Mi sono trovato nella sua condizione nella stagione 2005/06 a Livorno. Quell'anno ero l'allenatore più giovane della A. So che Martino dovrà affrontare momenti difficili, ma possiede le armi per superarli: le motivazioni, il lavoro e la voglia di emergere in un contesto così importante.

Ha avuto maggiore importanza la coppa vinnta della Virtus o la promozione in A per la Fortitudo? Sono due risultati eccellenti. A mio avviso la vittoria in Europa ha avuto un peso specifico maggiore. La Fortitudo aveva la Serie A nel mirino da alcuni anni e l'ha raggiunta nella stagione in cui c'erano tre promozioni. L'importanza della conquista della Champions League è superiore.

Dopo 10 anni tornerà il derby. Una delle due squadre sarà favorita, ma nel derby l'aspetto emotivo tende ad assottigliare moltissimo il divario.

Il suo futuro? Pistoia deve affrontare altri step prima di scegliere l'allenatore. Quando arriverà il momento, se penseranno a me, sarò pronto ad ascoltare.

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