BONICIOLLI, "NESSUNA IDEA DI COMPLOTTO, MA IN OGNI PARTITA TIRIAMO DIECI LIBERI IN MENO DEGLI AVVERSARI"
Le parole di Matteo Boniciolli alla vigilia della gara casalinga con Mantova.
“Abbiamo passato una settimana di buoni allenamenti, senza infortuni, e andiamo ad affrontare una squadra forte e con tanti giocatori esperti che si mantengono ad altissimo livello, una buona coppia di americani e una società solida che dopo le prime sconfitte ha continuato a dare fiducia al proprio gruppo di lavoro. Hanno vinto contro di noi quando eravamo senza Mancinelli e Roberts, sono quelli che ci hanno segnato più punti in stagione, quindi è una gara impegnativa che inizia un ciclo di casalinghe dopo tante trasferte. Ma oggi vorrei dire una cosa, con una premessa. Io non ho mai parlato di arbitri in carriera, perché è sbagliato offrire a giocatori, ma anche a noi stessi, alibi per una partita non andata bene. Sono stato espulso due volte in carriera, e non ho comunque avuto giornate di squalifica perché chi mi aveva espulso aveva poi capito di aver sbagliato. Poi, in un campionato, ci può essere una giornata storta per me come per i giocatori ma anche per gli arbitri, ed è per questo che in carriera non ho mai fatto conferenze portando video a testimonianza di chissà cosa. Però, al termine di questo ciclo di gare impegnative, dalla Virtus in poi, ho chiesto ai miei assistenti di fare un po’ di calcoli. Tutti applaudono la nostra difesa, oggi la miglior difesa come punti subiti è Treviso davanti a Verona, poi Trieste, poi noi e Udine e Ravenna: tutte quelle che abbiamo affrontato in questo periodo, tutte ai vertici a parte la Virtus che ha giocato qualche supplementare in più. Bene, in queste cinque partite recenti, abbiamo tirato 63 liberi contro 118. Arrivando a 9-27 contro Verona, o quella in casa con Treviso dove dopo 20’ eravamo 2-12. In casa, un fallo solo al tiro di Montano e nessuno in bonus. Io devo tutelare il mio lavoro, e credo che a fronte di dati inoppugnabili si dovrebbe riflettere. 19-31 contro la Virtus, 9-27 Verona, a Ravenna vinciamo e facciamo 15-20, quindi sbilancio non clamoroso, 6-16 Treviso, e a Trieste contro chi ha messo grande energia difensiva di cui non mi sono lamentato (questo è uno sport di contatto!) 14-24. Ecco, questa cosa deve finire, non stiamo parlando di cattivoni che affrontano anime salve, ma squadre che stanno lavorando per vincere il campionato, io come i miei colleghi, tutti consapevoli che si deve partire da una difesa solida. Ci sta uno sbilancio, ma così si parte 10-0 per le avversarie. Noi non usufruiamo mai del bonus: conosco questo ambiente da tempo, so che il passaparola è frequente in tutte le categorie, tra colleghi ci si confronta, e vorrei che gli arbitri affrontassero le partite della Fortitudo con la stessa serenità con cui si affrontano le partite delle altre. Ci sta sentire che facciamo qualche fallo in più degli altri, perché è il nostro stile, ma questa differenza non sta né in cielo né in terra. L’unica trasferta vinta, guarda caso, è stata con un arbitraggio equilibrato a Ravenna. Una volta posso stare zitto, due anche, sulla quinta parlo, educatamente. Non ci sono complotti, lo dico subito, ma serve solo serenità, non preconcetti. Ci sono cose che sono statisticamente accettabili: ci può essere un passaparola ‘andiamo ad arbitrare la Fortitudo che mena’, so di episodi sgradevoli che non cito avvenuti nelle riunioni arbitrali, questo resta un fatto matematico.”
Dipende dalla classe arbitrale? “Gli arbitri sono stati messi in difficoltà dalla riforma, l’unire due campionati, cosa che peraltro ci ha avvantaggiato. Si è dovuto andare ad attingere a giovani, spesso anche bravi, e io non faccio tante scene. A Mantova sono stato espulso, e l’arbitro mi ha detto ‘lei mi guardava’. A Roma, al terzo tackle scivolato di Ilievski contro Crispin, ho inseguito l’arbitro Cerebuch in campo, ma non sono stato squalificato. Le difese che hanno vinto nel corso degli anni non hanno mai avuto toreri che facevano passare i tori, noi abbiamo un roster lungo che permette intensità, ma il doppio dei liberi non ha il senso di esistere. Portannese ha tirato più liberi di tutta la Fortitudo, quando lo abbiamo affrontato, e questo non va bene”
Mantova è la squadra che subisce più falli, per questo cambierete qualcosa? “No, questo è il nostro basket, e non lo cambiamo. Altrimenti mettiamo una rete in mezzo e diamoci al bagher.”
L’anno scorso non era così. “Non so cosa sia successo, non penso a complotti internazionali. Ma dopo cinque partite devo dire qualcosa, avversarie di livello tirano dieci liberi più di noi a gara. Trieste ha giocato con grande intensità difensiva, e noi siamo entrati in bonus dopo falli a metà campo su Pecile o lunghi cinturati. Sono sempre stato colloquiale e discorsivo, ma in questa serie di partite se avessimo vinto sempre nessuno avrebbe detto niente.”
Ora iniziate un ciclo di gare casalinghe, può essere la svolta? “Forse, ma ora pensiamo a Mantova”
(Photo Iguana Press / Fortitudo Pallacanestro Bologna)
Il video della conferenza, realizzato da Laura Tommasini di Sportpress