FORTITUDO, DUE GIORNI AL FATIDICO 27 LUGLIO
Giovedì dovrebbe essere il giorno in cui finalmente avverrà la cessione del club che passerà di mano dal consorzio Innova alla newco Sporting Fortitudo dell’amministratore unico Stefano Tedeschi, capofila di una cordata composta da sei soci. Ieri vi sono state una serie di riunioni tra i consulenti delle due parti, ma dovendo ancora raggiungere la quadratura del cerchio i professionisti si sono aggiornati a questa mattina. Il clima è collaborativo, ma la situazione è complessa e tutti hanno deciso di muoversi con i piedi di piombo. Il vero nodo da sciogliere riguarda le garanzie relative al piano di rientro concordato con l’agenzia delle entrate. Da una parte si chiede di liberare completamente il consorzio Innova dai vincoli stipulati per arrivare a questo accordo, dall’altra si vorrebbe un impegno più blindato per quanto riguarda le sponsorizzazioni che Innova farà per garantire il pagamento di quelle rate. Sul piatto ci andrà anche la questione relativa agli obblighi che nel mese di luglio la vecchia proprietà ha dovuto assolvere per mantenere viva l’iscrizione al campionato di serie A2. Tra giovanili e altri obblighi ballano circa 150mila euro che vanno ad aggiungersi al costo del club che è di un milione e 500mila euro. La nuova proprietà potrà saldare questa ultima cifra in 5 anni, versando subito 400mila euro. Pur con qualche difficoltà e con qualche ritardo la macchina si è messa in modo e questa volta sembra davvero che tutte le caselle si sta incastrando, per cui da venerdì la Effe dovrebbe avere un’altra proprietà e aprire un nuovo capitolo.
Giovedì 27 luglio come giorno per chiudere definitivamente la trattativa e partire con la nuova era Fortitudo, al netto dei giudizi sulla gestione che ha portato avanti il mondo biancoblu negli ultimi 10 anni: questo sperano tutti, in giorni dove continuano i contatti tra le varie parti per smussare problematiche varie emerse - o forse non davvero chiuse - di recente. Questioni di storni, obblighi verso le giovanili e piani di rientri, cifre di secondo piano rispetto a quanto tirato fuori per il passaggio di proprietà, ma che rimangono ancora da risolvere definitivamente. Con il classico ottimismo da entrambe le parti, e forse un po' di malumore per via degli ultimi addii dalla cordata, che hanno dimostrato come davvero si voglia chiudere con il passato ed evitare qualsiasi speculazione su presenze e assenze, come avvenuto dopo il rientro di Gentilini e la dipartita di altri elementi. Difficile se non impossibile credere che a questo punto della situazione si torni indietro, cosa che renderebbe di fatto ingovernabile una Fortitudo che non concludesse il passaggio, sperando poi che la nuova proprietà, che finora ha preferito non rispondere mai alle dichiarazioni dei fuoriusciti, renda chiare certe questioni che ora hanno avuto solo una campana nel campo dei virgolettati.
Intanto, come andiamo dicendo da un bel po', l'ambito degli italiani da mercato è già concluso con l'ormai certa firma del lungo Taflaj, mentre gli altri sono già pronti per essere annunciati: si aspetta solo l'insediamento di Stefano Tedeschi e della sua cordata di soci per dare il via alla stura dei "benvenuto".