Forse esagera, Antimo Martino, quando dice che avrebbe avuto bisogno di 40' perfetti per battere Venezia. In realtà sarebbe bastato mettere un fermino al tracollo del terzo quarto, perchè in queste partite è un attimo che sei ancora avanti, e qualche minuto dopo vedi un ventello di distanza tra te e gli avversari. Alla fine è andata, ed è un'altra di quelle partite dove non si sa se applaudire le cose buone (ad esempio, la vittoria a rimbalzo contro omoni dai corpaccioni brutti brutti) e la tenuta mentale. O riconoscere che c'è ancora tanta differenza, benchè non sia la Reyer la realtà contro cui ci si dovrà porre per migliorare la propria classifica.

L'impressione è quella di troppi cali di tensione quando salgono le seconde linee, e quindi forse la necessità di cambi che non siano a blocchi ma a gocce, piano piano: il +3 di Durham cozza con il -24 di Baldasso, il +4 di Groselle con il -20 di Totè, il +5 di Aradori con il -17 di Procida. Insomma, ci siamo capiti. Però la faccia non è mai stata persa, e ora si tornerà a discutere sul se, e casomai dove, agire.

Perchè ad oggi non c'è un ruolo dove non servirebbe un rinforzo, ma anche, paradossalmente, non c'è un ruolo dove si possa andare ad agire a cuor leggero. Certo, manca un po' di fosforo in regia, ma sarebbe il caso di aspettare Fantinelli (ieri a far ruota) prima di lavorarci su. Certo, manca una bocca da fuoco tra gli esterni, ma la storia recente riporta la quasi impossibilità di trovare qualcuno compatibile a chi c'è già - altrimenti non sarebbe stato il caso di tenere Banks, o cercare meglio tra le doti di Richardson? - e quindi chissà. Certo, manca un po' di produttività sotto canestro, ma ora ce ne sono cinque, di cui tre stranieri, e vai te a capire chi sia di troppo. Anche se, magari, ricordare Hunt e Sims non fa bene, davanti al volenteroso, solido ma anche sperduto Groselle.

Più su - Aradori in attacco continua a fare il suo, così come la faccia giusta di Procida che ha capito come debba aggredire ogni minuto di gioco per gridare al mondo la sua presenza. Poi - messaggio promozionale - i cestini di Villani per giornalai a fine gara. Vabbè.

Spalle al muro - E' chiaro che dare la regia a Baldasso non è una cosa attualmente attuabile (-24 di plusminus), e che il giocatore vada del tutto ricostruito. Così come la confusione di un po' tutti gli stranieri, faticosamente sufficienti se non bocciati. Poi magari una tirata di orecchie al Televideo: possibile che la Fortitudo rimanga, per la Rai, l'unica realtà senza sponsor? E Kigili dove lo mettiamo?

(Foto di Valentino Orsini/ Fortitudo Pallacanestro Bologna 103)

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IL DERBY ALLA FORTITUDO 95-92