Davide Lamma é stato intervistato da Massimo Selleri sul Carlino.


Penso di parlare a nome di tutti  nel fare le condoglianze a Gennaro. Adesso che purtroppo è finito questo calvario voglio anche fare a lui i miei complimenti per il professionista che ha dimostrato di essere. Pur soffrendo, non ha mai portato nello spogliatoio i suoi problemi personali, sarebbe stato comprensibile ma non lo ha fatto e questo fa di lui una persona speciale

 
Lamma, la vostra stagione si è chiusa da appena tre giorni. Quale è il suo giudizio? C'è grande soddisfazione ed orgoglio per quello che la squadra ha fatto, arrivando ad un passo dalla serie A senza un americano. Ogni ragazzo è migliorato giorno dopo giorno e ha avuto la forza di superare le difficoltà continuando a credere nel lavoro. Anzi, nel momento in cui le cose non funzionavano ci siamo chiusi ancora di più in palestra. Abbiamo dato una risposta da Fortitudo e questo ha creato una vera fusione tra la squadra e i suoi tifosi.

Tifosi che hanno reso questa serie più spettacolare rispetto a quella che ha assegnato lo scudetto. Hanno fatto qualcosa di incredibile e straordinario. Io mi sento un privilegiato a far parte di un club che ha un sostegno del genere e sono contento che fosse presente anche mio figlio Nicolò perché è stato qualcosa di unico e di irripetibile.

E' eccessivo dire che sarà doloroso salutare qualche giocatore? E' limitativo perché sarà molto doloroso. Sarebbe bello rivedere tutti il 18 agosto quando ripartiremo con la preparazione, ma non sarà così. Credo che sia stato un anno importante per tutti e chi andrà via lo farà con la consapevolezza di essere migliorato.

Cosa ha caratterizzato questo gruppo? L'anno scorso ci fu una grande dedizione da parte di tutti verso l'obiettivo della promozione. Eravamo stati costruiti per quell'obiettivo e ci siamo arrivati. Quest'anno il nostro traguardo era andare più in là possibile e c'era il rischio che la stanchezza si trasformasse in appagamento. Al contrario, questi ragazzi si sono sottoposti ad un lavoro estenuante perché andare il più in la possibile si è trasformato nel voler provare ad andare in A. Io sono stato con loro nell'ultimo mese e nello spogliatoio si respirava questa volontà di prendersi la soddisfazione di dimostrare di essere i migliori di tutti».

Le sembra strano che il derby si giochi in A2? Io non vivo di nostalgie, anche se il derby per la particolarità e per l'importanza che ha vale di più di tante gare in A1. Io speravo nella nostra promozione poi, purtroppo per la Virtus, vi è stata anche la loro retrocessione. Saranno due gare emotivamente belle e chissà che dopo la regular season non ci si incontri pure nei playoff. Giocarsi qualcosa di importante attraverso un derby renderebbe ancora più speciale questo incontro

VIRTUS, IL PUNTO DELLA SITUAZIONE
PESARO - FORTITUDO SUPERCOPPA 2001, PAGELLE E STATISTICHE