Davide Moretti, anni 18, e Leonardo Candi, anni 19: fin qui la stagione più importante della vostra carriera?

Moretti: “E’ l’anno in cui ho iniziato a fare sul serio, E’ vero che ho già esordito in Serie A, ma in una situazione che non poteva darmi lo stimolo necessario per crescere. Se oggi sono migliorato è perché non sono l’undicesimo o dodicesimo giocatore del roster”.

Candi: “E’ la prima stagione da protagonista, in ruolo importante come quello del playmaker, nella mia città e giocando per la mia squadra del cuore. Mi ha dato carica, assieme alla fiducia del coach e del club. La crescita c’è, ma il percorso è ancora lungo. Giocare una semifinale sarà un’altra tappa fondamentale”.

- Treviso e Fortitudo hanno creduto in voi. Facile dire oggi che videro giusto, ma la vostra scelta fu così facile, al momento di farla?

Moretti: “Mai facile, di certo non pensavo potesse andare così bene. Voleva dire mettersi nelle mani della Società che ti vuole, e non sempre tutte danno spazio ai giovani per quanto dichiarano. Treviso si dimostrò la più interessata e mi convinse più di altre. E questa Serie A2 è il trampolino ideale”.

Candi: “La Fortitudo per me rappresenta da sempre lo stimolo a volerci giocare. Ho cercato di vivere l’opportunità con gioia e serenità. Se vivessi di pressioni non potrei giocarci, la testa deve essere sgombra”.

- Due turni di playoff superati, e vittorie di conseguenza decisive per arrivare in semifinale. Ma nel percorso di una stagione, magari, c’è stata quella della svolta. Quale?

Moretti: “A Treviglio, dopo aver perso a Mantova. Ci ha dato molto fiducia. E’ stata molto simile a gara 3 e 5 con Ferentino, a lungo sotto e poi vinte. Quella di Treviglio ci ha preparato a giocare queste, da squadra vera”.

Candi: “Io dico quella di Recanati, in un periodo in cui in trasferta le buttavamo via. Lì la giocammo bene, poi loro recuperarono ma alla fine difendemmo il vantaggio. Per un gruppo come il nostro, che per 7/10 veniva dalla B, è stato un passo avanti importante”.

- Che opinione avete l’uno dell’altro?

Moretti: “Leo è un ottimo giocatore, siamo amici, di più dopo un mese passato assieme in Nazionale (Europei U18 lo scorso anno). Ci sentiamo ogni tanto, fa piacere vedere anche lui protagonista di una semifinale playoff. Lo stimo, come credo lui per me”.

Candi: “Davide sta sfruttando molto bene l’opportunità che gli ha offerto Treviso. Sta mostrando le sue qualità, ha punti nelle mani, quando si accende è difficile fermarlo. Mi piace la sua determinazione nel voler raggiungere gli obiettivi”.

- L’errore che vi riporta in panchina in tempo reale.

Moretti: “Quello in difesa, l'aspetto che devo curare meglio”.

Candi: “Le palle perse, lì Boniciolli non transige”.

- Il vostro idolo: NBA, Europa, Italia.

Moretti: “Curry e poi mio padre”.

Candi: “Jordan, Diamantidis, Basile”.

- E’ recente la notizia che Roberto Vercellino, classe 1997, giocherà in NCAA. Seguendo le orme recenti di Della Valle, Mussini, Oliva. E’ anche un vostro pensiero?

Moretti: “Assolutamente sì. Ho due anni di contratto con Treviso, ed al termine del prossimo sceglierò se continuare in Italia. E’ una pista che tengo aperta, vedremo se ci saranno College interessati e di che livello. Ho già scritto a Mussini per parlarne”.

Candi: “In questo momento l’NCAA va molto di moda, ma al momento non c’è stato interesse nei miei confronti. Dovesse accadere, valuterò”.

- Fortitudo-Treviso: cosa sapete di questa rivalità?

Moretti: “Ora inizio a conoscerla, ai tempi ero troppo piccolo. Semmai ricordo più quella di Bologna tra Virtus e Fortitudo. Sto facendo un corso aggiornato, tornare indietro a quegli anni e pensare di esserne parte oggi è emozionante”.

Candi: “Nella finale del 2000 avevo 3 anni, ed ero già al palazzo con i miei. Quindi ricordo bene anche quelle successive. Tra le più accese”.

- In stagione per ora siete sull'1-1.

Moretti: “Due partite molto equilibrate, nelle quali ha influito il fattore campo. E magari in questo i giocatori più giovani lo hanno sentito”.

Candi: “Non possiamo girarci attorno, noi siamo costretti a vincere al Palaverde. In questi playoff siamo a tre vittorie su quattro in trasferta, ci dà fiducia”.

- Cosa vi preoccupa di più dell’avversaria?

Moretti: “Il loro pubblico, non avevo mai giocato davanti a tanta gente in trasferta. Loro giocano bene, si trovano bene”.

Candi: “La loro forza è il saper trasformare una buona difesa in un buon attacco. Si esaltano dopo un rimbalzo, corrono, difesa e contropiede, giocano bene la transizione. Lì il Palaverde si sente e li spinge. Dobbiamo impedirlo”.

- Giocate, da protagonisti, in impianti storici della pallacanestro italiana.

Moretti: “Il Paladozza è stimolante, pure se dà una marcia in più a chi ci gioca in casa e cerca di toglierla a chi è avversario”.

Candi: “Siamo fortunati, io e Davide, di giocare in due impianti dove si è fatta la storia della pallacanestro. Non capita a tutti i giorni. Alla fine si può perdere e ci si dà la mano, dopo aver fatto il massimo. Se invece lo soffri, ti soffoca”.

- Ci saranno 5000 ed oltre tifosi, una volta pro ed una volta contro.

Moretti: “E’ soggettivo, c’è chi si può far condizionare e chi si carica ad averne 5000 contro. Io penso alla partita, ma l’energìa dell’impianto pieno si sente”.

Candi: “I tifosi sono una componente che incide a livello mentale. Ed è insidiosa. In casa sai che dopo una bella azione ti arriva dietro la spinta e ti spinge a fare qualcosa in più. In trasferta è il contrario”.

- Treviso arriva alla semifinale con 10 partite giocate, la Fortitudo con 7: si sentirà più nelle gambe o nella testa?

Moretti: “E’ più un fattore mentale. Le gambe sono allenate”.

Candi: “Alla prima palla a due saremo tutti pronti. Loro potrebbero sentirlo allungandosi la serie, ma è l’ultima cosa cui dobbiamo pensare”.

foto Giuseppe Greco
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