nba camp
nba camp
(foto Virtus Segafredo Bologna)
(foto Virtus Segafredo Bologna)

Una brutta partita, poco altro da dire. Era la più classica delle partite “trappola”, e la Virtus ci è caduta in pieno, non riuscendo mai a difendere come avrebbe voluto Ivanovic, e soprattutto adeguandosi al ritmo di gioco voluto dagli avversari. Così sono arrivati 93 punti subiti e la sconfitta. E ancora una volta, l’ennesima in questa stagione, la Segafredo ha pagato il fatto di non avere un go-to guy da cui andare nelle partite punto a punto. Shengelia si è autoescluso dalla partita con una reazione esagerata che ha portato a una inevitabile espulsione, Cordinier ha perso palloni pesanti. E dalla panchina non sono arrivate soluzioni per arginare il tiro da tre avversario.

Di là invece l'ex Pullen - che salvò la Virtus quasi da solo nel 2013 - ha dimostrato per l’ennesima volta in carriera di sapere cosa fare quando la palla scotta. Ed è abbastanza emblematico che persino l’ultima in classifica in serie A abbia un (ottimo) risolutore a giochi rotti, e una squadra di Eurolega no. Si poteva rimediare trovandone uno sul mercato, invece è arrivato Justin Holiday, giocatore completamente diverso e già giubilato, visto che ieri è stato 40’ in panchina.

Detto questo, ovviamente nulla è perduto. Di giornate ne mancano ancora otto e il primo posto è assolutamente possibile, anche perchè a brevissimo tornerà Will Clyburn. Però, comunque vada a finire la stagione, questa Virtus è alla fine di un ciclo e l’anno prossimo andrà completamente rifondata. I cambiamenti da fare saranno profondi, e forse dovrebbero coinvolgere anche la panchina: l'arrivo di Ivanovic ha dato probabilmente meno di quel che ci si aspettava.

Oggi "BasketCity" su RadiaBo, tutti i lunedì alle 18.30
La Fortitudo viene sconfitta a Teramo e retrocede