CONSULTINVEST BOLOGNA - SHARKS ROSETO 68-56
Non sarà banchetto natalizio ipercalorico, ma per una Fortitudo ancora alla ricerca della propria identità e delle proprie gerarchie costituzionali basta anche una partita di sufficienza con l’ultima della classe per vincere e riprendere un po’ di colore. Con tanta roba in un primo quarto caratterizzato dal ribaltamento delle abitudini (dentro chi di solito entra per secondo) e 29 segnati nei primi 10, e successivo, fin troppo, atteggiamento inerziale. Stavolta gli avversari non sono di quelli che possono rientrare da trentelli, e allora è tutta salute.
Con il secondo quintetto a fare il primo, cose semplici e giro di palla senza particolari fronzoli: le percentuali sostengono le velleità, e 4 triple in pochi minuti scavano il solco, come si suol dire. L’attacco non ha particolari problemi nel bypassare una Roseto che dietro non ne ha, e messe le manette a Carlino il divario cresce eccome. Boniciolli inizia piano piano a far bagnare il piede anche alle inedite seconde linee, Mancinelli fa 29-12 giocando di fatto senza avversari, poi due triple concesse a Contento si fa 29-18 al 10’.
Addomesticato subito il tabellone, si deve solo cercare di tenere le distanze: i titolarifaticano un po’, dal reparto yankee arriva poca roba, ma Roseto ha solo Carlino, e anche fin troppo stropicciato. Così, concesso un 31-22, basta solo un barlume di attenzione per tornare attorno ai 15, e navigare sempre a distanza dagli scogli. Con Italiano, in carpiato allo scadere, a fare 47-28 al 20’.
L’andamento continua ad essere sereno senza particolari variabilità, Legion segnala la propria presenza con il gol del +20 (55-35) prima che qualcosa venga concesso, tornando ad essere svagati davanti e fin troppo essenziali dietro. Si dimezza il vantaggio mentre Cinciarini è fuori a farsi curare dopo una contusione alla coscia destra, e serve tripla di Mancinelli al gong per tenersi avanti 58-44, al 30’.
Roseto continua ad essere succursale di una qualsiasi scuola di zona bulgara, e le titubanze offensive bolognesi rendono la partita una buona scelta nel titolo del libro del coach. Però basta evitare di accendere gli avversari in attacco, senza pensare al fatto che davanti ormai si segna così di rado da far annoiare il segnapunti. Si scende per un attimo a cifra singola di divario, ma non è abbastanza per mettersi paura. Fine, buon Natale.
(Foto di Fabio Pozzati / Fortitudo Pallacanestro Bologna)