Reset, ripartenza e 2-1. E’ dolcissimo il sabato fortitudino, dolcissimo il tabellone, dolcissima anche la goduria del Paladozza (pieno, a parte lo spicchio in teoria destinato ai tifosi ospiti. Trasferte libere, verga su quella la balaustra uno striscione fossaiolo) che vede la propria squadra dimenticare le sciagure di martedì, affossare Treviso e mettere di nuovo il naso avanti nella serie, con la possibilità di avere il match point lunedì, sempre da questa parte. Prova di forza e collettivo se ce n’è una, con Candi (e Flowers) a guardare e tutti gli altri a sbattersi senza mai abbassare la guardia. Poi è chiaro che di fronte c’è chi non tornerà da queste parti tra 48 ore per fare turismo: Treviso ha pagato dazio ai fischietti (Abbott e Powell sono dieci falli in 22’ complessivi di gioco) ma, dopo aver fronteggiato il possibile -25, ha comunque giocato fino all’ultimo, o quasi. Da tenere in considerazione: intanto, però, 2-1.

Si parte con notizie buone (due falli di Powell in 80”) e meno buone, con Treviso che cerca di andare in area ad ogni azione e anche con costrutto. Bologna replica con le triple, poi con un quintettone (Raucci da 2 e Italiano da 3) a tenere il punteggio in parità. Sorrentino dopo un gol inizia ad andare fuori giri, portando al riesordio di Lamma al Paladozza, mentre è normale che Boniciolli non riesca a ruotare la sua gente come solito. Gli arbitri fischiano molto, Italiano ne risente (tre falli in 8’), ma nessuno si tira indietro. Non lo fa Amoroso, non lo fa Montano che segna al gong del 10’, e con percentualone non scontate in cotanta bolgia è 29-20 al 10’.

Lamma si procaccia recupero e antisportivo, ma quello che fa la differenza è la difesa a metà campo della Fortitudo, che limita gli approvigionamenti in area e permette dignitosi contropiedi. Si tiene il decino di scarto, lo si supera anche (41-28), poi un 5-0 di break esterno viene cassato da Abbott, che dopo essersi visto fischiare il terzo fallo sacramenta e fa diventare quattro il numero in rosso sul tabellone. Non si sfrutta tanto la raffica di liberi, ma intanto arriva anche il terzo di un imbufalito Powell, così contro una Treviso che non ha più punti di riferimento c’è modo e maniera di allargare il divario fino al 52-33 del 20’.

Un passaggio a vuoto di Daniel – e qualche fischiata a compensare la poca esterofilia del primo tempo – sono le chiavi che non permettono a Bologna di chiuderla al rientro: Carraretto cicca il possibile +25, poi Treviso pur regalando di tutti dalla lunetta un pochettino si riavvicina. Serve andare da Montano, che si prende tre liberi, il quarto fallo di Fabi e il ritorno a Bologna dell’inerzia: non abbastanza per ucciderla, ma sufficiente per tenere gli avversari a distanza di sicurezza. Ed è 64-50 al 30’.

Con Powell e Abbott già fuori per falli a 8’ dalla fine, l’aver avuto in mano la palla del -10 non è abbastanza per riaprire la gara definitivamente, così Bologna può amministrare, sospirare quando uno schianto di Sorrentino si risolve in un minimo pit stop e rientro in campo, e poco altro da segnalare. Avanti così, 2-1, ci rivediamo a brevissimo.

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PESARO - FORTITUDO SUPERCOPPA 2001, PAGELLE E STATISTICHE