CHARLIE CAGLIERIS: NEI MOMENTI DIFFICILI BISOGNA FARE GRUPPO. BUCCI HA ESPERIENZA, CARISMA E CARICA
L’ex playmaker della Virtus Charlie Caglieris è stato intervistato da Alessandro Gallo sul Resto del Carlino, raccontando il gesto che fece il giorno della sua ultima partita in bianconero, il 25 aprile 1981, finale scudetto persa proprio a Cantù:
Lo scudetto si stava scudendo dalla maglia della Sinudyne. Così, senza pensarci un attimo, lo strappai e corsi verso Marzorati, che stava festeggiando il successo e il tricolore. C’era rivalità, certo, ma anche stima. Gli dissi semplicemente “Ora è tuo, tienilo”.
Domenica sarà ugualmente importante, Caglieris. Ma il peso sarà diverso. Lo ammetto, seguo sempre meno. Ma spero che vinca la Virtus. In questa stagione l’ho vista una volta, a Torino. Non andò bene…
Ai suoi tempi invece… Era una bella sfida. Noi, Cantù, Milano e Varese ci si giocava lo scudetto. Con Cantù, a Milano, persi una finale di Coppa delle Coppe il 29 marzo 1978. Poi per due anni di fila, 1980 e 1981, fu finale scudetto. Prima vincemmo noi, poi loro.
Sabato sera si è ritrovato con i suoi amici: gli immortali dello scudetto 1976. Eravmo un bel gruppo. Stavamo bene insieme. Ma era un altro basket. Gli stranieri erano meno. Ma erano più forti. In pochi mesi, poi, parlavano bene l’italiano. Credo sia un segnale di intelligenza capire e comprendere la lingua del posto dove vivi.
Oggi, invece? Mah, lo vedo negli stranieri. Ma anche nei ragazzi, perchè continuo a insegnare educazione fisica. Tutti con le cuffiette in testa, lo smartphone o il tablet in mano. Ognuno per conto suo. Peccato.
Di questa Virtus cosa conosce? Ripeto, l’ho vista poco. Ma il giovane Oxilia è delle mie parti.
Che futuro prevede? E’ un buon prospetto. Dipenderà da lui, ma non solo da lui. Adesso ci sono solo stranieri.
Lei i suoi compagni, al di là dello scudetto vinto, vi siete ritrovati 40 anni dopo… Perchè eravamo amici. Si usciva insieme dopo gli allenamenti. Magari c’erano i gruppetti. Io avevo legato di più con quelli della mia età come Bertolotti e Serafini. Ma poi ci si trovava tutti insieme.
Veniamo alla partita di domenica. Spero che la Virtus si salvi. E che magari cominci proprio da Cantù. Ma i brianzoli sono favoriti.
Consigli? Conoscendo poco il gruppo, vado a sentimento, applicando il buon senso. Giocando da soli, non si va da nessuna parte. Quando crescono le difficoltà bisogna fare ancora più gruppo. Ecco perchè una volta, magari, si reagiva meglio.
In Virtus il presidente è Alberto Bucci: lei e lui vi siete solo sfiorati. Non lo conosco bene dal punto di vista personale, ma è una persona che conosce il basket. Che ha esperienza, carisma e carica. Io credo che la Virtus debba seguire i suoi consigli e i suoi suggerimenti. In questi momenti l’esperienza è fondamentale.
Lei e Marzorati. Rivali in campo, amici fuori. Insieme abbiamo vinto con la Nazionalw. Egoisticamente però spero che domenica la mia Virtus gli dia un dispiacere.