IMBRO': SE L'AVVERSARIO E' PIU' VELOCE DI ME DEVO CAPIRE PRIMA COSA VUOLE FARE. IL MIO MODELLO E' ZISIS
Matteo Imbrò è stato intervistato da Luca Muleo su Stadio.
Ecco le parole del play bianconero.
Sto bene, certo non sono al 100%, ma giorno dopo giorno mi sento meglio e voglio dimostiarlo in campo, far vedere il mio miglioramento.
Arrabbiati o orgoglioso dopo Roma? Metà e metà. Arrabbiato per la sconfitta, orgoglioso perchè tutti abbiamo messo il 101% in campo, per portarla a casa nonostante le assenze.
Abbiamo dimostrato di essere un grande gruppo? Se abbiamo dimostrato di giocarcela a Roma in pochi, quando ritorneranno Ray e Fontecchio potremo provarci contro tutti.
Per tenere in vita la stagione il più possibile? Giochiamo per vincere e puntare in alto. Come giocatori e sportivi abbiamo questa voglia.
Senza Ray l’attacco è arrivato per la prima volta a 80 punti? Non avendo Allan e Simone, tutti abbiamo preso qualche responsabilità in più, toccava a noi stavolta. Quando torneranno, nessun cambiamento. Ray non è un mangiapalloni, se c'è un tiro buono per un compagno è il primo ad agevolarlo. E poi per noi è essenziale con tante cose, ci dà consigli, fa la cosa giusta al momento giusto. E può essere anche un assist.
Ci è mancato, insomma? Lui e Simone. Anche perchè siamo arrivati un po' stanchi in fondo.
Sul pressing di Roma s'è visto qualche peccato di gioventù? Abbiamo perso i palloni nei momenti più importanti. Poi è arrivato l'antisportivo su un contatto di gioco per il quale gli arbitri hanno cambiato decisione sul momento. Quando contava abbiamo incassato tre triple, ma sono stati bravi anche loro.
La crisi di Gilchrìst come è vissuta dalla squadra? Cerchiamo di aiutarlo. E' il terzo anno che sono qui, qualche consiglio glielo do. E anche Ray, Cuccarolo, Mazzola, conosciamo meglio il campionato e il gioco europeo. Lui si impegna, l'importante è reagire.
Il primo bilancio com'è? Né troppo felici né troppo scontenti. Potevamo vincere qualche gara in più, abbiamo battuto avversarie forti e perso partite per colpa nostra. Il bilancio è 50 e 50.
Trento cosa sposta? Vincere dà entusiasmo, si lavora meglio. E poi loro sono la formazione più in forma del campionato, nessuno se li aspettava subito dietro alle prime. Sono una squadra da battere, ci darebbe spinta.
Un po' ci somigliamo, con un blocco italiano di lungo corso? Si, siamo simili con il 5+5. Però loro hanno maggiore esperienza negli italiani con Forray e gli altri. Mitchell è uno dei più forti del campionato, Owens fisicamente è di un altro pianeta. Ma noi, come a Roma, lotteremo fino alla fine.
Primo impegno intensità? Fanno canestro facilmente perchè giocano molto bene di squadra, gli italiani si conoscono, gli americani si passano la palla, senza forzare. Bisognerà correre, dettare il ritmo, siamo in casa e deve dipendere da noi.
Cosa cambia alla Unipol? I tifosi sono fantastici e ci seguono in trasferta, però in casa è speciale. Non saprei spiegare cosa succede, ma si sente l'adrenalina.
Si dice che le mie doti migliori siano intelligenza e furbizia? Se uno adesso è più veloce di me, devo cercare di capire prima cosa vuol fare.
Una cosa che si ha o che si allena? Si può allenare dal punto di vista mentale, devi restare sempre concentrato. Seguire le indicazioni degli allenatori per esser pronti. Cose che impari anche da altri giocatori, come Ray. Lui studia Kaukenas per migliorare i movimenti.
Il mio modello chi è? Guardo un po' di giocatori del passato. Ma soprattutto Zisis, per il mio ruolo è il top.