Il presidente di LNP Pietro Basciano, parlando a Piero Guerrini su Tuttosport, ha replicato a Umberto Gandini sulla questione licenze e merito sportivo.
Un estratto delle sue parole

Posso capire la difficoltà di Gandini che ha due club storici sul fondo. E io posso testimoniare che in A2 la Virtus Bologna ha trovato l’habitat per ripartire. Nell’anno dell’ingresso di Zanetti ha vinto Coppa Italia e campionato, lanciato giovani italiani, ritrovato l’entusiasmo del pubblico e risanato il Mancia Obiettivo che forse altri dovrebbero darsi. Se il futuro sono le licenze, l’attualità è il merito sportivo.
Mi preme ribadire che nelle ultime 6 stagioni, solo in due casi sono arrivate in A2 le retrocesse (Virtus Bologna e Capo d’Orlando): segno che la sofferenza è nei costi del professionismo. Invece la A2 negli ultimi 4 armi ha dato alla Serie A club che oggi occupano dal 4° al 10° posto. Dimostrano di essere in grado di sostenere i parametri del professionismo.
Noi siamo per una riforma globale, ma in base alle sue potenzialità. E prima delle riforme forse è il caso di vedere quante a fine stagione, potranno farne parte. Soprattutto innalzando i parametri.
LBA lega chiusa? Ritengono di poter aprire e chiudere a piacimento. Noi, a 32 squadre, abbiamo combattuto per la seconda promozione. Ma la A non voleva fame scendere più di una, imponendo invece una riduzione della A2 a 28 squadre. Poi quando hanno deciso di aver bisogno di ritrovare le piazze storiche, ecco le tre promozioni. Non posso accettare che gli investimenti in Serie A2 non siano considerati pari, a livello di sacrificio, a quelli di una Serie A che pensa ad una lega chiusa.”

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