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(Foto Mauro Donati)
(Foto Mauro Donati)

Riccardo Bolpin è stato ospite di Vitamine Effe su Nettuno Bologna Uno.

Cosa è scattato dopo Pesaro? “Abbiamo analizzato la partita e tutti gli errori fatti, non ci siamo detti nulla ma abbiamo reagito spontaneamente sapendo che i tifosi avrebbero voluto una risposta dopo quella prestazione. Udine era un banco di prova perfetto per una rivalsa”

Che clima c'è in squadra? “Sappiamo che oltre agli altri infortuni ora dovremo fare a meno di Gabriel. Recupereremo Menalo che è tornato ad allenarsi con il gruppo, ma sappiamo che a volte dovremo giocare fuori ruolo come è successo a Mian. Ma non ci piangeremo addosso e continueremo a giocare come fatto con Udine”

Una vittoria come quella di Udine cosa può dare mentalmente? “La consapevolezza che con questa energia e aggressività, a prescindere da assenze ed emergenze, ce la possiamo giocare con chiunque. Udine era prima a pari punti con Rimini, aveva vinto a Cantù, è la squadra più forte e in forma del campionato”

Vi siete spiegati la differenza di rendimento tra Paladozza e trasferte? “Noi con Udine abbiamo vinto perchè abbiamo giocato con elevatissima energia, questo viene più facile quando giochi davanti al tuo pubblico. Dovremo essere capaci di replicarlo anche in trasferta, quando non hai la spinta del Palazzo e trovare motivazioni in trasferta, anche se il pubblico ci segue sempre. A Pesaro la cosa non è successa, nemmeno a Piacenza, servirà maggiore solidità ed aggressività”

Cosa dovrà cambiare nel girone di ritorno? “Nella prima parte di stagione abbiamo perso partite in cui eravamo avanti e dove abbiamo avuto blackout, come con Torino e Nardò, o come con Rieti e Rimini. Abbiamo avuto cali che ci sono costati la vittoria, e questo non è più capitato a parte Piacenza e Pesaro, dove siamo partiti subito male. Nel girone di ritorno servirà energia, aggressività e approcci migliori, specie in trasferta”

Avete ritrovato un allenatore come Caja, cosa non è funzionato con Cagnardi? “Presa la decisione di esonerare Cagnardi, richiamare Caja è stata la scelta migliore che si potesse fare. Per la A2 è di un altro livello, conosce già l'ambiente e i risultati lo hanno dimostrato. Prima, forse, è stata una questione di testa: eravamo molto altalenanti all'interno delle partite, questo ci portava a dare ma anche prendere grossi parziali e buttare via vittorie. A parte Milano, dove siamo partiti subito da -20, o a Cantù, abbiamo avuto troppi alti e bassi”

Cosa vi ha detto Caja al suo ritorno? “Abbiamo parlato della situazione, fatto il punto con i nuovi sul suo modo di allenare. Non avevamo tanto tempo, si giocava subito e c'era un immediato infrasettimanale. Non c'era tempo per tante parole, ma seguire le chiare regole del suo gioco, spiegando ai nuovi come adeguarsi”

Se resterete solidi mentalmente, tra qualche mese dove sarete? “Dobbiamo recuperare posizioni in classifica, ora siamo abbastanza indietro per i nostri obiettivi e non siamo appagati. Mi immagino una Fortitudo sempre più solida, che farà passi in avanti piuttosto che indietro, e partita dopo partita vedremo a che punto saremo”

Chi sarà il giocatore rivelazione del girone di ritorno? “In generale ha fatto una grande stagione Alibegovic, fin qua. Per quel che riguarda noi, spero possiamo esserlo tutti, basta continuare a giocare in questo modo”

Aspettiamo il miglior Aradori. “Viste le sue ultime due partite, la rivelazione potrebbe essere lui. Ne guadagnerebbe tutta la squadra, e per noi è un americano aggiunto”

 

 

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