L'ex dirigente Fortitudo Dario Danielli (92 anni a settembre, il più longevo ancora in vita) è stato sentito da Damiano Montanari per Stadio. Un estratto dell'intervista.

"La Fortitudo è la mia seconda casa, forse la prima. La seguo ancora, quest'anno mi hanno fatto l'abbonamento a Eurosport. Ho visto che il Paladozza è sempre pieno, una bella soddisfazione, anche se dalla prossima stagione gireranno sicuramente meno soldi. Nel mio piccolo mi permetto di dare un piccolo consiglio: non fate mai il passo più lungo di una gamba, l'importante è che la Fortitudo sia in serie A.
Non ho mai confidato a mia moglie che nel 1964 l'allora presidente Lucchini mi mandò a Napoli per perfezionare l'acquisto di Piero Angelini. Arrivato in treno, firmai l'assegno da seicento mila lire per rilevare il cartellino del giocatore non con soldi della società ma con la sua liquidazione. Non le avevo detto niente.
La Furla? L'ho 'costruita' con Piero Parisini, fui io ad accorgermi che gli operai stavano facendo i gradoni come quelli dello stadio e a riferirlo ad Aldo Furlanetto, allora consigliere e benefattore, che poi diede il nome alla struttura. Ora aspetto che riapra, mi dicono tutti che devo campare fino a 100 anni per farmi una grande festa. Durante le vacanze di Natale passo a trovare ogni giorno Andrea Rossi, il segretario della SG, per pagare la mia quota annuale di 60 euro. Lo sanno che voglio essere io il primo a rinnovare l'iscrizione.
Qualche ricordo? Quando andavamo in traasferta alcuni giocatori mi facevano sempre il solletico alle ginocchia, non mi lasciavano mai in pace. Il più tremendo era Vincenzo Esposito, voleva che mi mettessi gli orecchini, figurarsi! Ma tra noi c'era un bel rapporto: dopo una partita persa di misura con un suo tiro sbagliato allo scadere, trascorsi tutta la notte a consolarlo"


(foto Il Fortitudino)

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