Il caso di debole positività al Covid-19 comunicato ieri dalla Virtus ha fatto scattare il protocollo di sicurezza nella società bianconera. Non si tratta di niente di allarmante, come ha sottolineato ieri Julian Gamble. La "debole positività" è relativa a un soggetto che ha contratto il virus tempo fa, e che al momento del controllo alterna tamponi negativi ad altri lievemente positivi. A fine maggio era capitato un caso analogo nel Bologna FC, poi rientrato dopo pochi giorni.
In ogni caso la società dovrà appunto seguire il protocollo di sicurezza. La Virtus può continuare gli allenamenti, ma solo in forma individuale, in attesa dei test a cui si sottoporrà tutto il "team squadra" (giocatori e staff), e poi avrà di nuovo il via libera per gli allenamenti collettivi, se non ci saranno ulteriori problemi. Il ritiro di Folgaria a oggi è confermato.
Il caso bianconero è il secondo che è stato reso pubblico nel basket italiano, dopo quello di Austin Daye di Venezia.
Con le regole attuali imposte dal governo - mutuate dal calcio professionistico - le società devono monitorare periodicamente i propri giocatori con tamponi e test sierologici per avere il via agli allenamenti collettivi, e successivamente alle partite. A oggi i costi si aggirano sui 10mila euro al mese per società, cifra difficilmente sostenibile a lungo termine.

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