FORTITUDO, IL PUNTO DOPO LA SUPERCOPPA
Ma guarda come va fatta bene a Mancinelli, che sabato al Paladozza, come unica attività ginnica della serata, ha alzato la Supercoppa in quanto capitano (benchè non giocatore) della Fortitudo. Laddove la stessa cosa aveva fatto 13 anni fa, alla prima uscita della Effe post scudetto, e alla sua prima uscita da capitano. Vero, era serie A, di fronte c’era Treviso (quella che poi avrebbe vinto lo scudetto, proprio contro Bologna), ma alla fine il gesto è rimasto lo stesso. E, visto che Azzarita non è che abbia visto la Fortitudo festeggiare più di tanto nella sua storia – promozioni e scudetti sono arrivati, quasi all’unanimità, in trasferta – allora teniamocele queste foto, benchè si parli di Supercoppa di A2. Ovvero, un bel torneo di precampionato, caricato di valori ufficiali, ma pur sempre un torneo di precampionato.
Che ha messo in campo 4 squadre ancora inevitabilmente indietro nella preparazione, sia atletica che tecnica, e che vai te a sapere se e come saranno ribaltate dai mercati di riparazione e/o rinforzo durante l’anno. La F, in più delle altre, ha avuto il fattore campo, pur riconoscendo che il Paladozza per almeno un terzo è rimasto intonso. E, oltre a questo, cosa si può dedurre a pochi giorni da quando si dovrà iniziare a mettere il vestito elegante?
Intanto, che sotto canestro non si soffre come qualcuno presagiva: con Mancinelli a fare l’uncinetto in panchina, Leunen si è erto a MVP della faccenda, mostrando di poter fare davvero qualsiasi cosa. E Pini, come già si era annusato nelle altre gare di pre, sembra voler meritare qualsiasi minuto che gli verrà dato: venerdì l’ha vinta lui, e anche sabato, tutto sommato, è stato tra i migliori. Con Benevelli, ultimo ma non per ultimo, che in finale ha arpionato l’ultimo, decisivo, rimbalzo. Poi tutto il resto, con qualcosa ancora da aggiustare in Fantinelli (ma farsi conoscere ai nuovi compagni con una maschera in faccia, si capirà…) e con l’ovvia necessità di doverli poi rivedere tutti al completo. E Lassie? Lassie bene la prima, e utile anche la seconda: non pare il classico mangiapalloni che tira finchè non fa canestro, e le cifre di destra dimostrano che non si limita ad aspettare la boccia. E, sabato, l’entrata spareggiante è stata roba sua, nemmeno tanto forzata.
Festeggiare, quindi? Nei limiti, perché il campionato sarà non diciamo tutt’altra roba (le avversarie del weekend mica vengono da Plutone), ma con peso specifico diverso. E va bene che l’albo d’oro della Supercoppa di A2 è roba che non verrà trasmessa agli annali, e va bene che due anni fa la vittoria a Casalecchio venne poi derubricata nel torneo che ci costrinse a sprecare un tesseramento da straniero. Però, visto che la famosa bacheca fortitudina eccetera eccetera, allora infilarci qualcosa schifo non fa, o no?
(foto Fabio Pozzati - ebasket.it)