Non è il giorno del cognomastico quello in cui Antimo Martino lascia il primo scalpo della stagione, e come successo domenica con Mantova la sua Fortitudo va ad alti e bassi, tracolla a -11 a metà terzo quarto, e poi decide di cambiare tutto quello che ha a che fare con il concetto di inerzia per andare a girarla e chiuderla. E se poi si dice che non è stata una gran prova quella che comunque regala la quarta vittoria in trasferta, la settima consecutiva, allora diciamo che le cose non vanno poi malaccio.

Essenzialità altrui, e un po’ di eccessiva lentezza, specie a chiudere dietro: così il primo quarto, che si dipana con la Fortitudo a subire i balzi di Ogide, a cambiare quasi subito la coppia di lunghi (due falli immediati per Pini), e a concedere più di quanto non preventivato ad una Piacenza che morde a metà campo e paura di spavento non ne ha. Bologna si scopre sorpresa, va sotto -8, ed è 14-20 al 10’.

Ribaltar di cambi, ed è palese che da un lato c’è roba fina e dall’altra, per forza di cose, gioventù imperfetta. 19-2 di parziale, da -8 a +9, ma il 31-22 non dura tanto: c’è un cesto di Cinciarini stoppato più dagli arbitri che dal ritardatario intervento di Vangelov, c’è un controparziale di 10-0, e alla fine di equilibrio si tratta, spezzato da un triplone di Ihedioha che manda Piacenza, al 20’, avanti 40-39.

La scossa iniziale del terzo quarto però non c’è, e se c’è è al contrario: Sabatini fa a fette la difesa bolognese e mette in luce una giornata di fin troppa staticità. Le triple prima, i balzi di Ogide, e di colpo la F si ritrova a -11, come successo con Mantova: 47-58, e come con Mantova la Marianne sveglia la truppa. Tornano i denti dietro, Piacenza non capisce subito che la musica è cambiata, e in pochi attimi sono dieci filati per tornare, nuovamente, in bilico. Qualche spreco collettivo, e 58-57 Piacenza al 30’.

Però c’è chi ne ha e chi pare non ne abbia più, e il parzialone continua, con ciliegine delle triple di Leunen e Cinciarini che fanno dire 24-5 e, in toto, 71-63. Piacenza non ha una immediata voglia di alzare bandiera bianca, collassa a -11, ma ha ancora la forza di risalire a -4: qui c’è un libero di Hasbrouck e una persa di Ihedioha prima di una mattonata di Sabatini che chiudono la settima.







( Foto Fabio Pozzati/ebasket.it )

2 APRILE, IL GIORNO DELLA FORTITUDO VITTORIOSA A REGGIO EMILIA E DI TEO ALIBEGOVIC
BIGNAMI CASTELMAGGIORE - UPEA CAPO D'ORLANDO 93-91