Fortitudo Flats Service Bologna - Gesteco Cividale, il dopopartita
A chi volesse dare una risposta a quello che Raf cantava al termine di quel decennio, Cosa resterà degli anni 80 potrebbe essere la Fortitudo di oggi, che preferisce tirare da 2 che non da 3 (ieri sono stati 33-24, ma con i tentativi dall'arco che all'inizio erano quasi banditi) e che gioca in 5 più qualche apporto altrui. E, soprattutto, va in area che è una meraviglia: sia dato spazio agli statistici se l'88% al tiro da 2, con addirittura 29 cesti infilati, sia record dell'universo o quasi. Vero che Cividale nemmeno ci ha provato, a mettere un fermino alle scorribande interne di Freeman e compagni, però i cesti vanno anche infilati. E allora, che questo 29/33 (ma anche i 25 assist) siano scritti negli annali: a volte si possono fare grandi bottini senza bisogno di sparakkjanze da 8 metri, ma costruendo gioco. Non male, per una squadra che viene apprezzata prima di tutto per la difesa e poi, tempo permettendo, per l'attacco.
Se Frankie andava a Hollywood, Caja va a Roma, sapendo che di Relax non se ne potrà proprio parlare. Obiettivo di mezza stagione forse nemmeno preso in considerazione, ad agosto, e che fa capire quanto alto si stia volando in questi mesi dove si è vinto tanto, perso poco, e ciccato solo la prova - con vari alibi - di Udine. Sarebbe da evitare il continuare a parlare di ottavo posto finale come obiettivo (spoiler: manca una vittoria, più o meno), così come l'evidenziare sempre e comunque che manca qualcuno per cercare di fare ancora meglio. Facciamo così: che lavorino così come sono, con i pregi e i difetti di ognuno, sapendo che Giordano al primo errore viene panchinato, che Morgillo è falloso, Panni confuso, Conti ormai abiurato, Taflaj manco considerato e Sergio fa quel che può. La solita filastrocca, ma forse sono il giusto contorno, almeno finora, per dare risalto alle pietanza.
Just like heaven
Il pianto finale di Freeman, che prima aveva fatto piangere gli avversari, è stato poi spiegato nel recente lutto che lo ha colpito (la morte del nonno). Nel mezzo, una prova totale. Poi i soliti noti: Aradori ha perso qualcosa dietro ma ha risposto con i classici interessi facendo canestro sempre e comunque, la guida di Fantinelli, Bolpin. Insomma, ci siamo capiti: come se avessero voluto festeggiare il ritorno della Fossa ai cori personalizzati, dopo tanto tempo.
Disintegration
Niente da segnalare, dai. Dopo la brutta domenica di Cento, tra campo e fuori, serviva un bel ritorno a quella che è diventata, grazie ad un campionato eccellente, la normalità. Ah, una roba. Visto il comprensibile e giustificato spazio che la Virtus ha dato al giorno in cui Jannik Sinner venne salutato ad una partita bianconera, non si potrebbe rispondere? Magari mostrando la dirigenza Fortitudo assieme ai due protagonisti della più famosa partita di tennis della storia, ovvero quella tra Fantozzi e Filini? Con l'intelligenza artificiale si può tutto, dai.