PAGLIUCA: QUESTO DERBY E' PIU' IMPORTANTE PER LA CITTA' CHE PER LE SQUADRE. AI FINI DELLA CLASSIFICA CAMBIA POCO

Il giorno del derby, Luca Aquino sul Corriere di Bologna ha intervistato due ex calciatori bolognesi e tifosissimi di basket.
Ecco un estratto delle parole di Gianluca Pagliuca, che è anche socio della Fondazione:

Avevo voglia di derby? Sinceramente no, si stava meglio in A1 e sarebbe stato meglio rigiocarlo lì.
Però l'attesa è altissima? Si tratta di un evento importante più per la città che per le squadre. Ai fini della classifica credo che questa partita cambi poco, poi certamente ci sarà il contorno.
Nel derby non ci sono favoriti. Non dimentichiamo che, alla vigilia della stagione, la Fortitudo era considerata da tutti come la candidata principale per la promozione, mentre per noi questo doveva essere un anno di transizione. Di certo stiamo meglio in questo momento, ma non si può dire che siamo favoriti. Cosa mi piace della Virtus? «Tutto. Anche nelle sconfitte, la sensazione è sempre quella che i giocatori abbiano dato il massimo. Non puoi dire loro nulla, nemmeno per i due punti buttati via nel modo che sappiamo a Ferrara. Finalmente abbiamo due stranieri veramente forti, ci fossero stati l'anno scorso non saremmo in A2. Attorno a loro stanno facendo molto bene i nostri ragazzi Penna, Pajola e Oxilia, che stanno maturando. Siamo primi meritatamente, ma il problema è che non conta niente. Il campionato vero inizia a maggio, puoi anche vincerle tutte fin lì, ma se nei playoff viene un raffreddore agli americani sei finito. Un regolamento assurdo.
Il mio derby preferito? «Quello del tiro da 4. Ero in Svezia con la Nazionale per un'amichevole prima dei Mondiali di Francia. Chiamai un mio amico che mi fece la telecronaca in diretta al cellulare. La chiamata mi costò abbastanza, ma ne valse la pena.
Come si vince questo derby oggi? Per vincere servono testa fredda, cuore caldo e correre a mille all'ora come fatto fin qui. Il derby è il derby ma va giocato come le altre partite, niente di meno e niente di più. L'uomo partita? Rosselli con la sua esperienza e la sua intelligenza tattica.