Il coach di Verona Fabrizio Frates è stato intervistato da Enrico Schiavina sul Corriere di Bologna, e ha ricordato il suo breve periodo (7 partite) alla Fortitudo di Michele Martinelli, nel 2006.

Ecco le sue parole:
Sarà un'emozione, non lo nego. Allora andò male e il primo ad esserne dispiaciuto fui io. Dopo tre anni molto belli a Reggio Emilia avevo scelto la Fortitudo con grande entusiasmo, ma sono arrivato nel momento sbagliato. Come struttura societaria, credo che quella sia stata la peggior Fortitudo di sempre.

La cacciarono per una motivazione insolita: perchè bestemmiava... Era ovviamente un'accusa strumentale, per non rispettare il contratto, lo sapevano tutti. C'è voluto un bel po' di tempo, ma ho avuto giustizia, in tutte le sedi opportune. Ho ottenuto quello che mi spettava. Mi è dispiaciuto solo che ne sia nato un caso nazionale, che ha gettato discredito su tutto il mondo del basket.

La Fortitudo poi è morta e rinata. E' un patrimonio del nostro basket che per fortuna non è andato perso. Ha ritrovato la sua vera identità, ed ora ha una buona solidità societaria. Di quei tempi là credo che nessuno dei suoi tifosi rimpianga nulla, men che meno io. Non mi è rimasta alcuna scoria, oggi parliamo di tutta un'altra Fortitudo per fortuna. Due mondi diversi, persone diverse. L'unico che c'era, e che saluterò con piacere, è il Mancio.

Che sarà al rientro. Può fare ancora la differenza, Mancinelli? L'ho visto in video in gran forma. Poi lui è uno di temperamento, e a Bologna si trasforma. Per la A2 è un super giocatore.

A Bologna di solito è dura per tutti. Lo era già l'anno scorso, figurarsi adesso. Sono forti e non nascondono le loro ambizioni, l'ambiente è unico. Noi ovviamente vogliamo provarci lo stesso. Abbiamo il dovere di fare bene, almeno dal punto di vista dell'atteggiamento, dopo che domenica scorsa per mezza partita siamo rimasti bloccati.

Cos'è successo alla vostra prima in casa? Venivamo da un ottimo precampionato ma la tensione ci ha giocato un brutto scherzo. Non segnavamo mai, ci siamo innervositi e per due quarti siamo andati sott'acqua, anche difensivamente. Roseto ce l'ha fatta pagare.

Anche Verona ha grandi ambizioni, è tra le favorite. Diciamo che è una ripartenza, dopo un'annata deludente. Un progetto un po' diverso: nove giocatori nuovi, molti giovani, sappiamo che servirà tempo, vogliamo fare bene ma non dobbiamo andare in A per forza. Anche perchè è difficilissimo.

E' una A2 più bella della serie A? Un campionato bellissimo, con tante squadre forti, piazze prestigiose, grande interesse. Dove poi è più facile fidelizzare i tifosi perchè giocano gli italiani e i giovani. La serie A è una cosa diversa. Di un livello tecnico e soprattutto fisico più alto, bisogna riconoscerlo.

Siamo a ottobre ma Tezenis e Kontatto devono arrivare a metà giugno... Una promozione su 32 è un imbuto assurdo, ma è inutile pensarci adesso. Il cammino è lunghissimo.

MASSIMO ZANETTI: SPERO DI RESTARE A LUNGO IN VIRTUS E DI AIUTARE A RIPORTARLA DOVE COMPETE, MA NON SARO' MAI PROPRIETARIO UNICO
PESARO - FORTITUDO SUPERCOPPA 2001, PAGELLE E STATISTICHE