Coach Matteo Boniciolli è stato ospite telefonico a Sportoday, su èTV.
Le sue parole.

La sto vivendo più che altro da padre, con mio figlio Francesco negli USA. Anche lui è stato bloccato, chiuse scuole e competizioni sportive come anche NBA e NCAA. E' un avvenimento che ha sorpreso tutti, soprattutto per la rapidità del suo sviluppo.
Ho sentito parlare di guerra ed è verissimo, ma siamo a casa e non in trincea. Serve pazienza, ognuno dedicandosi alle cose che ama.
Sono stato tre mesi in USA, allenare una prep school in Indiana. Anche loro si sono fermati, c'è grande sconcerto. Era più probabile pensare a una guerra che a un virus, se ci avessero detto "deve succedere qualcosa di drammatico". E' un nemico che non conosci e non puoi individuare.


Come finire la stagione? Oggi ho letto un'intervista molto ragionevole di Frank Vitucci che ha detto una cosa per me ovvia, che bisognerebbe finirla qua. Ricominciare tra qualche tempo con una comprensibile migrazione di giocatori USA, portando tanta gente nei palazzi dello sport con un virus magari non deballato del tutto. Come dicevano i latini "ad impossibilia nemo tenetur", Nessuno può fare cose impossibili.

La ripresa sarà difficile per tutti soprattutto per il mondo del lavoro e di conseguenza dello sport, fermarsi è la cosa più saggia.

Sono stato italiano all'estero, so cosa significa sapere dall'altra parte del mondo che in patria stanno succedendo cose che non puoi prevedere. Ora anche viaggiare è un rischio, ma chi torna a casa è comprensibile. Con grande dolore per tutti, credo che non ci siano gli strumenti per ricominciare in un tempo ragionevolmente breve.

Programmi per il futuro? Mi è stato chiesto di tornare in USA l'anno prossimo, ma tutto in questo momento è sospeso. Non si può fare a oggi nessun tipo di previsione. Mi auguro di tornare a fare l'allenatore di pallacanestro, vorrebbe dire che questa situazione si è placata. E la fine assoluta di questo fenomeno - con il mondo globale e la mobilità di oggi - non si sa quando ci sarà. L'augurio, solo quello posso fare, è quello di tornare a fare quello che mi piace in tempi brevi. Se ci fosse la possibilità concreta di tornare in USA lo farei volentieri, mi sono tornato molto bene.

Bologna? Mi manca moltissimo. Sento molti amici bolognesi e la città mi manca molto. E' la città che oltre a Trieste reputo quella in cui mi piacerebbe vivere. Sono stato ospitato da una città fantastica, ribadisco che mi manca molto.

Sarebbe giusto assegnare lo scudetto alla Virtus? Sarebbe parziale. La Virtus sta facendo una stagione straordinaria, ma non credo che nemmeno i tifosi della Virtus sarebbero contenti, e nemmeno giocatori e allenatori. Ci sarebbe un senso di incompiuto.

La Fortitudo? Ha fatto un gran campionato, stagione sempre detto ai playoff con un pubblico fantastico, che mi manca molto. Il lavoro di Martino, Carraretto e Pavani è stato super. Sono felice che la Fortitudo sia tornata dove sognavo di potercela portare io, che ho fatto una parte del percorso.

(foto Fabio Pozzati - Fortitudo Pallacanestro)

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