VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA

Punter - voto 4,5 - Segna il canestro che avrebbe potuto regalare la vittoria ma ne sbaglia tanti, troppi fin dall’inizio: 2/12 da tre e un complessivo 4/19 dal campo che evidenzia la serata storta al tiro e non solo.
Martin - voto 6,5 - Uno dei protagonisti della rimonta: cambia completamente faccia nel secondo tempo difendendo su tutti e trovando anche canestri pesanti che annichiliscono, temporaneamente, Brescia.
Moreira - voto 6,5 - Inizio difficile, poi prende le misure ai lunghi avversari ed è il migliore dei suoi nel secondo tempo per presenza fisica e copertura dell’area. Chiude con 18 punti e 7 rimbalzi.
Pajola - voto 6 - Entra, difende e infila una gran tripla in allontanamento nel momento caldo della Virtus.
Taylor - voto 5 - Nell'ultimo minuto segna un canestro impossibile subendo fallo, poi sbaglia il libero che avrebbe potuto mettere più pressione a Brescia. Per il resto partita sottotono, con qualche lampo ma poco altro.
Baldi Rossi - voto 6 - 17 minuti in campo, 7 punti e tanto lavoro sporco soprattutto nel terzo quarto quasi perfetto dei suoi.
Kravic - voto 6 - Tanta fatica nel primo tempo, dove segna qualcosa in attacco ma in difesa non riesce mai a trovare il bandolo della matassa sul pick and roll bresciano. Poi, come tutti i suoi compagni, si sveglia del secondo tempo e diventa un fattore, anche a inizio ultimo quarto.
Aradori - voto 4 - Inizia male, finisce peggio; anche nel momento in cui alla Virtus entrava tutto non riesce mai ad entrare in partita con tanti tiri aperti sbagliati. Chiude con 0 punti e 0/6 al tiro.
M’Baye - voto 4 - Non riesce mai ad incidere, nel primo tempo viene surclassato in attacco e in difesa. Nel secondo tempo trova qualche tiro dei suoi ma senza mai voler entrare più di tanto in partita. Nel finale è protagonista di una difesa pessima sul canestro di Abass.
Cournooh - voto 5 - Una comparsa nel primo quarto, non riuscendo mai ad incidere lì dove Djordjevic si aspettava un salto di qualità.

Le parole di Sasha Djordjevic - Come sempre bisogna congratularsi con la squadra che ha vinto, nonostante questa maniera in cui ha vinto fa male, abbastanza. Sul piano partita, finalmente nel terzo quarto abbiamo capito come giocare contro questa zona matchup, nel primo tempo avevamo troppa fretta, troppi tiri affrettati non si gioca la partita così, non abbiamo letto bene i mismatch. Abbiamo aggiustato la partita nell'intervallo, ci siamo tranquillizzati e finalmente abbiamo capito qualcosa, come si gioca coi centri, però avremmo dovuto chiudere la partita prima. Non si lascia - fuori casa - giocare una squadra che è in assoluta forma, che ha vinto l'ultima partita con Milano in maniera simile. Non avremmo dovuto lasciare la possibilità a Brescia di rientrare e avere l'ultimo tiro. Tiro fortunato, difeso anche abbastanza bene, bravo Vitali. Però sono tiri che nella pallacanestro capitano. Io dico sempre ai miei che ogni pallone è importante, ogni palla persa, ogni tiro libero sbagliato, tutto è importante, soprattutto nei finali. Peccato che non siamo riusciti a portare questa partita a casa. Comunque nonostante i primi due quarti, dove non abbiamo risposto bene al loro gioco in velocità e soprattutto su Hamilton, che ha tirato dal suo salotto, alla fine abbiamo giocato una bella partita. Peccato, dispiace molto, però andiamo avanti.

Le parole di Andrea Diana - Festeggiamo con tanta felicità una vittoria ottenuta con grande orgoglio. È un successo che voglio condividere con i nostri tifosi, che non ci hanno abbandonato mai per tutti i 40′, sostenendoci sempre e non facendoci mancare il supporto, anche nel momento di massima difficoltà.
Ci sono tre diverse partite all’interno della gara: nel primo tempo la nostra lucidità e concentrazione ci ha permesso di mettere in difficoltà una squadra importante come la Virtus, tenuta a 27 punti a referto alla fine del primo tempo.
A rientro dagli spogliatoi abbiamo subìto la fisicità di Bologna, che ci ha tolto qualsiasi soluzione e ci ha punito soprattutto sotto canestro. Poi però c’è stata la reazione di cuore di un gruppo coeso e compatto, che non molla mai. E forse, delle tre, questa è stata la partita più bella".

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LO SFOGO DI MATTEO BONICIOLLI