Giocando con Imola da A2 contro una squadra che era in B1, giocando con Mantova (almeno in attacco) da B1 contro una squadra che era in A2. La Fortitudo perde ancora, contro Mantova, una partita che ad un certo punto, quasi senza nemmeno accorgersene, stava per vincere. Poi la perde quando ormai sembrava aver preso la ruzzola giusta, brontolando un po’ (un libero di Di Bella fatto ribattere) ma recitando alla fine il mea culpa per essere stata fin troppo imballata quando si poteva provare a fare qualcosa di diverso. E solo con la difesa, in una gara non bella – doppia assenza: Hurtt di là, Montano di qua, e sarà fuori anche sabato – non si può prescindere dall’avere qualche bocca da fuoco continua in più. Così non è stato, zero su due, e ora Verona.

Si parte come già visto, andando a bussare alle porte della Croazia cercando fortune nelle mani di Radic. Ma servirebbe ben altro, perché Mantova tutto sommato regge il colpo, e avendo maggiori opzioni offensive e con le corse di Di Bella prende subito un barlume di vantaggio. Boniciolli ruota tutto come solito, però anche allungare la difesa non aiuta, anzi: ci sono spazi per le altrui triple, ci sono i canestri, c’è il 20-8 Mantova. Bologna è nervosa, non riesce a fare due azioni offensive di fila senza beccarsi un fallo contrario, e con un tapin dell’invasato Amici proprio al 10’ arriva il massimo vantaggio (diciamo) ospite, 23-10.

La difesa non farà vendere biglietti, come si suol dire, ma almeno fa un po’ recuperare: Mantova rallenta, Flowers ci prova, ma il decino di divario rimane, perché in attacco la Fortitudo non sa che fare, a parte gli uncinoni d’oltre Adriatico. Quindi, tenendo i lombardi a zero o quasi, è ancora 28-19 al 18’. Poi però Radic trova il beatlesiano aiuto dagli amici, in particolare Flowers e Candi, e le ultime curve della frazione sono dolci, per una Fortitudo che lascia Mantova a 5 in 10’, e con due liberi di Radic minimizza il divario al 28-26 del 20’.

Sono fantasiosi nella loro atrocità, gli errori bolognesi tutte le volte che si potrebbe impattare, e quando Mantova torna a segnare da fuori l’unica via di gol per i Ciolli’s sono i tiri liberi, che però non preservano dal tornare sotto 50-41. Manca sempre un qualcosa, davanti (dove qualche mismatch è chiaramente una punizione) come dietro (vedi le dormite che fanno far punti a Di Bella con difesa schierata), e perdendo anche concentrazione sulle ultime azioni ecco il nuovo break lombardo, e 54-43 al 30’.

San Candi pensaci tu, -6 immediato, ma dietro Flowers è una garanzia di beneficienza, per cui Amici ne approfitta per far tornare Mantova a undici. Evaporato Radic è Carraretto a prendersi in mano la squadra, mentre dietro se non altro si torna a pompare come nel secondo quarto mettendo Mantova nella condizione di non poter, diciamo, far melina. Sette di fila capitanici, 55-59, Radic riemerge per il -2, ma Flowers perde Ndoja e sono tre. Chiusa? No, perché c’è ancora vita a Rimini, Italiano si fa trovare due volte laddove deve essere, Di Bella si palleggia sul piede, e a 34” Radic lunetteggia sul -1 tramutandolo in +1 e, quindi, primo vantaggio nella partita. Ma ormai è solo difesa bolognese, altro recupero di Italiano che non gestisce, attacca, prende fallo, e con gran fortuna mette solo un libero. Una ventina di secondi, sciocco fallo di Candi su Di Bella da 3: il primo va fuori ma viene fatto ribattere, poi sono tutti e tre dentro. Sette secondi, Carraretto stoppato, Ndoja la chiude, amen.
Giocando da A2 contro una squadra che era in B1, giocando (almeno in attacco) da B1 contro una squadra che era in A2. La Fortitudo perde ancora, contro Mantova, una partita che ad un certo punto, quasi senza nemmeno accorgersene, stava per vincere. Poi la perde quando ormai sembrava aver preso la ruzzola giusta, brontolando un po’ (un libero di Di Bella fatto ribattere) ma recitando alla fine il mea culpa per essere stata fin troppo imballata quando si poteva provare a fare qualcosa di diverso. E solo con la difesa, in una gara non bella – doppia assenza: Hurtt di là, Montano di qua, e sarà fuori anche sabato – non si può prescindere dall’avere qualche bocca da fuoco continua in più. Così non è stato, zero su due, e ora Verona.

CINGHIOSS SAN LAZZARO, IL PUNTO DELLA SITUAZIONE
PESARO - FORTITUDO SUPERCOPPA 2001, PAGELLE E STATISTICHE