Il playmaker Fortitudo Gennaro Sorrentino - che vanta due promozioni in maglia Effe (2010 e 2015) è stato intervistato dal Resto del Carlino.

Ecco le sue parole: Per la verità bisognerebbe aggiungere anche il 2014, quando io arrivai a metà stagione e fummo subito eliminati da Cento. Come sempre i risultati non ritenuti positivi vengono dimenticati. Io penso che anche in quella stagione non siamo andati male, semplicemente in corsa l’obiettivo fu cambiato e quello fu un errore.

Quest’anno la società e la proprietà non hanno commesso lo stesso errore. Adesso però vi chiedono di andare più avanti possibile. Cosa significa? Io faccio fatica a immaginare una Fortitudo che non gioca per vincere. Questo per noi significa provarci sempre, se poi qualcuno sarà più bravo ne prenderemo atto e ci fermeremo. Dovevamo entrare nei playoff e lo abbiamo fatto con un turno di anticipo. Adesso saremo un avversario scomodo per tutti.

Perchè? Primo perchè siamo abituati alle difficoltà. Quest’anno abbiamo avuto tanti infortuni e neppure ora siamo al completo, però sappiamo come si affrontano gli imprevisti. Secondo perchè siamo maturati e non siamo più quella squadra che a inizio stagione faticava parecchio in trasferta e tornava a casa con l’amaro in bocca. Terzo perchè veniamo da cinque vittorie consecutive. Se a questo si aggiunge che in casa il nostro pubblico è il sesto uomo, mi viene da dire che siamo una squadra da evitare.

Lei è tra quelli che hanno più sofferto in questo costante cambio di assetto. E’ così? Io sono uno dei playmaker di questa squadra e tutti gli infortuni sembravano studiati per metterci in difficoltà. Prima Matteo Montano, poi il nostro centro Daniel, poi Flowers e poi ancora Montano. I punti di tutti questi giocatori andavano ridistribuiti e non è facile quando ti sei preparato a giocare in un altro ruolo. Io posso sia ragionare sia essere un play di rottura, ma è difficile dover cambiare tutte le volte.

Nei confronti dei playoff i giocatori hanno due reazioni opposte: o aumentano le loro ore di riposo, o non dormono affatto. Lei a quale categoria appartiene? A quella che alle cinque di notte guarda ancora il soffitto con occhi sbarrati. L’anno scorso condividevo questa insonnia da stress con Davide Lamma. Entrambi trovammo rimedio utilizzando la melatonina, ma anche le poche ore di sonno non cancellano la tensione dovuta all’emotività. L’anno scorso, ad esempio, prima della finale a Forlì non sentivo lo stimolo della fame e mi sforzai a mangiare qualcosa solo perchè dovevo.

Domenica incontrate Agropoli. Delle quattro matricole è la squadra che è arrivata più in alto. Temete la leggerezza di chi gioca bene e sa di aver compiuto un’impresa? Temere non è il verbo giusto. Noi dobbiamo rispettara tutti gli avversari, anche perchè delle sedici squadre arrivate fino a qui solo due hanno ottenuto un risultato inferiore al nostro. Si dice che i playoff siano un campionato a parte e questo è vero a patto che non si sottovaluti l’avversario e si abbia ben presente che è Agropoli ad avere i favori del pronostico avendo dalla sua parte il fattore campo anche se la serie si giocherà a Scafati.

(Photo by Fabio Pozzati / Iguana Press / Fortitudo Pallacanestro Bologna)

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PESARO - FORTITUDO SUPERCOPPA 2001, PAGELLE E STATISTICHE