L'AD della Virtus Luca Baraldi è stato intervistato da Luca Muleo su Stadio.
Un estratto delle sue parole.

Ci sono problematiche nuove, sanitarie, siamo pionieri. La prima cosa da salvaguardare è la salute delle persone. Devo ringraziare il presidente Bonaccini per la grande disponibilità. Poi per noi società è un impegno enorme. C'è un incremento considerevole dei costi, pensiamo solo a tamponi e test sierologici. Noi, con la squadra femminile e tutto lo staff, superiamo le 100 persone monitorate di continuo.
Siamo condizionati da tanti fattori, ma quando si comincerà a giocare mi auguro e sono sicuro che prevarrà il lato sportivo. Al di là delle difficoltà pratiche e psicologiche, anche quella di giocare in palazzi semivuoti come sabato a Cremona.


La Supercoppa? Una scelta giusta iniziare da partite vere. Siamo orgogliosi di ospitare alla Segafredo Arena la Final Four e ci teniamo a esserci. Giocare questo trofeo nel modo migliore significa onorare al meglio gli investimenti.
La Segafredo Arena in Fiera è uno sforzo enorme nell'anno in cui solo i costi sono certi, gli sponsor aspettano di capire la situazione e ricavi non ce ne sono. Temo anche che lo stop forzato ci abbia penalizzato rispetto agli sport che hanno continuato a giocare. La Virtus è l'unica società che ha scritto nero su bianco quanto fosse importante non fermarsi.


Il futuro? Il nostro azionista sta investendo sulle strutture, nel basket mi pare sia il solo a farlo. Avremo un'arena con quasi 10mila posti, mille posti e visibilità molto migliore rispetto allo scorso anno. Ci mette risorse importanti quando i palazzi sono semichiusi. Significa credere nel progetto e avere visione. Continuiamo a investire nelle persone, abbiamo lanciato la member card, la web tv, siamo una macchina in costante movimento, lanciata alla massima velocità e sempre più a disposizione dei tifosi.
In cifre? Un 20% in più dello scorso anno, dopo Milano con Venezia ci siamo noi. Intanto è stato ristrutturato il settore medico e anche quello giovanile.
Qualcuno ha parlato di disarmo? Non avremmo preso uno come Abbio. Anzi, metteremo i giovani al centro della comunicazione.


L'anno prossimo in Eurolega? E' il target e non l'abbiamo mai nascosto, speriamo che si possano giocare le coppe.
Se si potrà circolare in Europa, noi siamo pronti a partire. Sappiamo che Eurolega sta facendo di tutto per cominciare con la massima regolarità.


Impressioni sulla squadra? Ottima, ulteriormente rinforzata. C'è impegno, determinazione, voglia di crescere. Avere un blocco è una fortuna e i 4 innesti sono uomini veri, come quelli rimasti. Erano tutti contenti di aver lavorato in un certo modo a Folgaria. Merito del coach, uno dei più preparati al mondo, e del nostro uomo invisibile, Paolo Ronci: la Virtus ha in casa un manager di altissimo profilo, che può garantire un futuro importante.

Il presidente ha preso un impegno nel 2019 e lo sta rispettando. Aveva detto "andremo in Europa e lotteremo per lo scudetto", è così. Anzi, in bacheca c'è anche una coppa europea. E credo che lo stesso anno avremmo vinto pure in Italia. E' una consapevolezza, come sappiamo che quest'anno sarà molto più dura.

(foto M. Ceretti - Ciamillo/Castoria . Virtus Pallacanestro)

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