La dicotomia della giornata è in queste due considerazioni. La prima, quella di una Fortitudo menomata (e che termina ancora più corta di quanto non lo fosse all'inizio) che esce tra gli applausi dopo aver tenuto botta, forse fatto inedito in campionato, a Milano. La seconda, che oggi tecnicamente la Effe è ultima in classifica - per quello che vale oggi il ranking - e che per ritrovare un 1-4 si deve risalire alla stagione 1984-85, conclusasi poi mestamente con la retrocessione. Altri tempi, altre squadre, altro mondo: solo un dato statistico, come è normale e giusto che sia.

Lasciando quindi da parte considerazioni legate all'estemporaneità della gara con Milano, allora si parta dall'infortunio di Happ, che ora porta Sacchetti ad essere decapitato nell'ambito dell'asse play-pivot, in attesa del rientro di Fantinelli. Qualcosa lo si dovrà inventare, anche perchè in questo momento sotto canestro ci sono solo Totè, il finto lungo Withers e l'affannato Mancinelli. Dura. E forse questo chiuderà la questione Saunders, perchè al netto delle (legittime) questioni economiche, di tutto la Fortitudo ha bisogno oggi tranne che di un altro 2-3. Questo in attesa della trasferta a Brindisi e, prima, dell'euroesordio con Bamberg.

Bamberg, che ricorda una sfida di 25 anni fa, quando i tedeschi nell'autunno 1995 sfidarono l'allora Teamsystem nell'ultimo turno preliminare della Korac, quella Korac che poi la Fortitudo vide infrangersi in semifinale davanti alle triple di Sarica ad Istanbul. Attesa come un punto di arrivo di una crescita partita dalla B2 e da Costa Volpino (cit.), l'Europa odierna di Bologna risulta difficile da decifrare, anche solo come motivazioni: niente gite enogastronomiche, niente incassi. Nessuno allo stadio cantavani gli Elii tanto tempo fa. E l'eurogiocare solo davanti ad app - senza h - chissà se scalderà davvero.

La Fortitudo è una regola - Il secondo quarto di Aradori, che se gli si dice vai e tira gioca senza affanni e fa canestro. La grinta di Sabatini, che passa dagli iniziali ma che ci fa in serie A agli applausi, come del resto gli capita da quando ha iniziato a giocare a basket. E il pre/post partita in diretta su FB e in radio: non potendo i tifosi andare alla Fortitudo, è giusto che sia la Fortitudo ad andare verso i tifosi.

Ci stiamo sbagliando ragazzi - Delle insufficienze ieri è normale ce ne siano state, dall'etereo (e forse poco utile) Fletcher al confuso Happ, uscito poi rotto. Poteva andare peggio, dai. Come il reggaeton prima della partita: da questo punto di vista, proprio non ci sentono. E ci fanno sentire.

(Foto di Valentino Orsini/ Fortitudo Pallacanestro Bologna)

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IL DERBY ALLA FORTITUDO 95-92