Alla fine, i numeri per una volta dicono tutto. La Virtus tira 24/102 da tre nelle ultime 4 partite, e 7/44 nelle ultime due. Con queste cifre, e un roster decimato tra infortunati e positivi Covid, pensare di vincere contro il Buducnost era praticamente utopico. Invece la Segafredo - ruotando sostanzialmente a otto (più 7’ di Ruzzier) - se l’è giocata fino alla fine, con un’applicazione difensiva davvero encomiabile e un Jaiteh fantastico. E alla fine - oltre alle orribili percentuali dall’arco - il rimpianto è per i 4 liberi (due Weems, due Cordinier) gettati al vento nel finale. In più, bisogna fare i conti con il fattore stanchezza, soprattutto per alcuni giocatori che hanno “tirato la carretta” fin dall’inizio (Pajola e Weems su tutti) - e che ora appaiono comprensibilmente in riserva. A breve infortunati e positivi rientreranno, e le cose dovrebbero cambiare, dea bendata permettendo.

Il momento però non è semplice, e non c'è tempo per rifiatare, sia perchè a breve ci sarà la Coppa Italia, sia perchè in coppa la classifica è piuttosto complessa, e bisogna cercare di risalire. E’ vero che i conti si faranno da metà aprile in poi, con playoff in partita secca dove davvero tutto può succedere, ma ovviamente è meglio partire dalla miglior posizione possibile in griglia, per evitare di doversela andare a giocare in campi magari molto caldi, dato che in Europa più o meno ovunque gli spettatori stanno tornando nei palasport.
Quella di ieri è stata la quinta sconfitta bianconera. Gran Canaria, che ieri sera ha battuto Valencia, ne ha solo due ed è in fuga. Per un motivo o per l’altro la Virtus finora non ha mai vinto uno scontro diretto con le squadre che la precedono in classifica, e da ieri ha lo 0-2 con il Buducnost, che potrebbe far male in caso di arrivo multiplo. A questo punto la sfida di mercoledì prossimo a Valencia - che ha 4 sconfitte - diventa ancora più importante. Si spera di giocarla con un roster il più completo possibile.

(foto Virtus Pallacanestro)

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