FORLI' - FORTITUDO, IL PREPARTITA
Una settimana in più per inserire Okeccetera, per leccarsi le ferite del post Treviso e per andare avanti, sapendo che la regular season ha ancora 5 tappe, e che c’è un secondo posto da consolidare prima ancora che andare a vedere che carte possa avere in mano Trieste per un eventuale ultimo assalto. Rimane strana, l’atmosfera in casa Fortitudo, tra critiche continue (ma andrebbero poi circoscritte ai social: non è che al Paladozza sia mai volato un fischio, anzi), certezze che a meno di clamorosi colpi di scena si sia alla fine di un ciclo, e squadra che sul campo ha record non proprio di terzo piano.
Lasciando altrove disquisizioni su chi è bravo e chi no, su Maestri farlocchi e altre faccende, la Fortitudo di oggi ha tempo un mese per cementarsi attorno al nuovo assetto, ben sapendo che un assetto definitivo non c’è e non ci sarà, con questa questione del turnover che, volenti o nolenti, ha pregi e difetti: quelli per cui la panca lunga porta, di fatto, ad avere almeno tre opzioni su ogni ruolo in campo. Ma anche, che ogni sabato ci sarà Damocle e la sua spada a decidere chi suderà e chi no, con i senni di poi pronti ad esplodere in caso di scelte opinabili (vedi Pini domenica, ma Treviso aveva poi 4 esterni forti), e roster che non sarà mai quello della volta prima, a seconda del tenere fuori un centimetrato o no. Noblesse oblige, con annessi e connessi.
Forlì, quindi. Terra beata, per una Fortitudo che sul parquet poco distante dall’uscita della autostrada ci ha conquistato 3 promozioni, al lordo delle sacratiadi, e che sicuramente ha invaso il campo per festeggiare più volte di quanto non abbia fatto, storicamente, al Paladozza. Squadra invece un po’ meno beata, che lotta per evitare i playout e che sa benissimo, vista la fragilità esterna (1-12), che tutto passa dalle fortune interne: 9-3 il record casalingo, con scalpi ottenuti solo da Ravenna, Udine e Treviso. Ma battendo, per dire, Trieste e Montegranaro. La squadra di Giorgio Valli naviga attorno ai suoi stranieri, soprattutto il regista Naimy entrato di recente nel radar del mercato fortitudino e giocatore che in A2 sembra davvero sprecato: 15 punti, 6 assist di media, solo qualcosa da limare tra perse e percentuali rivedibili. Poi l’altro esterno Jackson, 17 punti e il 40% da 3, mentre sotto canestro c’è la legna portata da Diliegro e De Laurentiis, per una squadra come tante di questa categoria: affidiamoci agli stranieri, cerchiamo di integrare come si può, e vediamo quello che succede.
(Foto Fabio Pozzati/ Fortitudo Pallacanestro Bologna 103)