Pietro Aradori, bresciano, è stato intervistato da due quotidiani della città lombarda (Il Giornale di Brescia e Bresciaoggi) in vista del match la Virtus e Leonessa, in programma domenica.
Ecco un estratto delle sue parole.

Sto abbastanza bene, anche se domenica non so ancora se giocherò.
Sto facendo allenamento individuale per un problema muscolare. Terrei a giocare contro Brescia, vediamo se ce la faccio.


La partita è importantissima. È una gara da dentro o fuori: arrivare alle F8 di coppa Italia è uno degli obiettivi primari.

Si aspettava una Brescia così in difficoltà? Sinceramente no. Sulla carta la squadra è pure meglio dell'anno scorso o quantomeno è più lunga, ma è anche vero che è reduce da un exploit
clamoroso. Non mi piace però entrare nelle situazioni che non mi competono e che non conosco. Preferisco guardare in casa mia.


La Virtus sta rendendo sotto le aspettative? In realtà abbiamo fatto un'ottima prima parte di Champions League mentre in campionato ci sono state un paio di brutte sconfitte, in casa con Cremona e Sassari, e altrettante in trasferta con Pesaro e Brindisi. L'ultima gara a Trento siamo sotto poi siamo rientrati, ma non è bastato. Oltre a me mancavano anche Martin e Qvale, assenze pesanti, anche se ritengo che non bisognerebbe mai dipendere troppo dai singoli.

Ci sono stati striscioni verso la dirigenza. Noi giocatori siamo tranquilli. La Curva è con noi e anche domenica con Brescia sono sicuro che ci sarà un grande tifo.

Si giocherà alla Unipol Arena, cosa cambia? Ci sono diversi riferimenti visivi. Al PalaDozza il pubblico è più a ridosso del campo mentre all'Unipol Arena la prospettiva per chi tira a canestro è diversa e molto meno compatta. Con Reggio Emilia questo però ci ha consentito di avere ben 7.000 spettatori e mi auguro che possa accadere anche con la Germani.

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