L’ex Virtus Roberto Brunamonti è stato sentito da Luca Muleo di Stadio. Un estratto dell’intervista.

“La vittoria Virtus mi ha fatto tanto, tanto piacere. Anche se sono lontano fisicamente, il cordone ombelicale non si spezza. Ho festeggiato. E' stata una vittoria bella anche perché meritata. Anzi strameritata, la squadra ha giocato davvero bene. Sapevo che sarebbero stati all'altezza, l'avevo capito dalla vigilia, dalle motivazioni, dalle parole di Sasha. Si avvertiva una concentrazione totale. Ma che dominassero dall'inizio alla fine non era facile immaginarlo. Hanno messo un marchio sulle partite sia in difesa che in attacco.
Il blasone? Ci sono società che hanno nel loro Dna queste caratteristiche. La Virtus compie 90 anni, credo si sia fatta un gran bel regalo. Si, queste cose contano, la storia non la compri, ce l'hai vivendola, con gli alti e bassi, con i cicli che fanno parte dello sport. Alla fine in queste manifestazioni la Virtus ha sempre giocato per vincere.
Aprire un ciclo? E’ chiaro che questo può essere un inizio. Vedo il dottor Zanetti entusiasta, una tifoseria giovane, può essere il momento di ripartire per obiettivi importanti. Come lo furono quella Coppa delle Coppe e prima anche la Coppa Italia nell'89. Vedo le persone giuste nei posti giusti. La tifoseria, la proprietà, ci sono tutti i presupposti per far bene. Che poi bisogna vedere cosa significa far bene. Se parliamo subito di finale scudetto è meglio andarci coi piedi di piombo. Di sicuro però si può ripartire verso altri successi.
Alberto Bucci? Mi sono piaciute le parole di Zanetti, che gli ha immediatamente dedicato la vittoria. Purtroppo non ha potuto vederla questa coppa, ma credo che determinati valori e stati d'animo Alberto li aveva già dati e trasmessi nei momenti di difficoltà del club. A maggior ragione ricordarlo è un atto bello e dovuto.”

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