Il presidente FIP Gianni Petrucci è stato intervistato dal Corriere della Sera.
Un estratto delle sue parole.

Mi preoccupa il fatto che la comunicazione riguardi solo il calcio e non tutti gli sport. So che non tutto lo sport è uguale, ma bisogna valutare anche gli investimenti che vengono fatti all’interno di una determinata disciplina.

Fermare lo sport. E’grave. Ma qualche volta è inevitabile farlo. Io da presidente del Coni l’ho fatto due volte: dopo l’uccisione dell’ispettore di polizia Filippo Raciti e durante l’agonia di Giovanni Paolo II. Federazioni e leghe si dissero subito d’accordo. Sono convinto di aver preso la decisione giusta.

La volontà di riprendere i campionati. L’intenzione è quella. Vogliamo fortemente arrivare in fondo, magari cambiando le formule. In tutte le categorie, dalla serie A alle giovanili. Ma è chiaro che tutto dipende da come si evolverà la situazione. Quello che non sopporto sono le speculazioni dei club che stavano rischiando la retrocessione e che ora chiedono di cancellare tutto. Così non vale.

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