77 minuti degli ultimi 80 giocati in totale autarchia, segnando poi come difficilmente fatto prima e, alla fine dei conti, matando due gare sulla carta non terribili ma sul campo insidiose senza particolari patemi. Ci sarebbe da fare un plauso a Comuzzo e tanta gioia per gli haters, se non fosse che il vice continua – giustamente – a dire che sta solo facendo il supplente e non il sostituto, e che sul lungo periodo, come si ripete sempre, si dovrà trovare qualcosa di diverso rispetto a chi, oggi, ha in ogni modo rispettato le consegne. Ovvio che con rotazioni meno ampie (ma hanno poi giocato in nove, mica in ciinque) tanti equilibri sono più facili da trovare, solo che, come spiegato giustamente da Comuzzo a fine gara, non si può tirare il collo a gente che è più vicina, anagraficamente parlando, ai 40 che non ai 30. Ergo, qualcosa dovrà saltare fuori.

Ma senza tutta ‘sta fretta, visto e considerato poi che contro Trieste, giovedì, ci saranno questi più il recupero, que sera sera, di McCamey. Dopo si vedrà, sondando mille tra proposte, ipotesi e sogni (si è riparlato di Marques Green, 10 assist ieri: al di là di tutto, solo una precisazione. Il giocatore può ancora fare un trasferimento, in A2, entro il 28/2: le regole lo permettono, e se lo scriviamo è perché ci si è informati). Però, oggi la Fortitudo è sempre al vertice della classifica, e se è vero che tante cose sono perfettibili, è anche vero che proprio così male non va. Vanno bene tutte le disquisizioni sulle emotività, sulle passeggiatrici e sulle scelte degli stranieri non sempre azzeccate. E forse servirebbe un po’ di impermeabilità in più verso le critiche. Ma, forse, si dovrebbe anche capire come mai, in casa biancoblu, si descrivono scenari da Nagasaki quando, invece, la classifica dice ben altro. Vattelappesca.

Comunque sia, bene a Brescia contro Orzinuovi, in attesa di Trieste. Che sarà snodo importante – dai, la regular season non è poi solo fuffa, perché poi sappiamo che giocare certi playoff in trasferta non è una passeggiata – ma non decisivo, e vedremo se giovedì ci sarà Comuzzo o Boniciolli. Ma, soprattutto, vedremo che Fortitudo andrà in campo: questi possono tutto, e il contrario di tutto.


Just can’t get enough - Il palasport di Brescia colonizzato dai bolognesi, e Rosselli che ha fatto bello e cattivo tempo. Il Mancinelli cresciuto alla distanza, e tutta la truppa che ha saputo decidere, al proprio interno, chi fosse gregario e chi dovesse, invece, fare il protagonista.

It’s no good - L’ambiente va e viene, ma se non fosse così non saremmo a Bologna, dai.

VIRTUS-PESARO, IL DOPOPARTITA
BIGNAMI CASTELMAGGIORE - UPEA CAPO D'ORLANDO 93-91