Luca Banchi, "In emergenza, vincere sarebbe una impresa"
Le parole di Luca Banchi alla vigilia della partenza Virtus per le prossime gare di Eurolega.
La tua attuale prima preoccupazione? “Ritrovare un po' di salute, fiducia e positività che in questi frangenti è normale venga a mancare. Ci sono infortuni, ci sono state sconfitte che non hanno fatto bene al nostro morale, abbiamo saputo rispondere e cercheremo di farlo nonostante l'emergenza e le tre trasferte”
Situazione infortunati? “Cordinier non parte, è caduto sulla caviglia procurandosi distorsione con rischio legamenti. Dovrà lavorare per accelerare i tempi di recupero, lui e Hackett non partiranno per Kaunas”
L'alternanza del rendimento casa-fuori è fisiologica? “No, poi io devo trovare soluzioni e non constatare delle cose. A me dispiace non aver ancora dato alla squadra una identità tale per poter approcciare partite pericolose vicino a doppi turni di Eurolega. Sono partite in cui si deve mettere in campo tutta la propria esperienza, e se ci sono questi picchi io devo dare risposte e certezze. Ieri ci sono stati episodi non sempre controllabili, ma a noi serve avere maggiore cinismo senza dover sempre inseguire e rammaricarsi”
Ieri è stata come Sassari? “Avversaria diversa, non faccio confronti. Ma sappiamo che in questi casi affrontiamo squadre che approcciano in un certo modo ed energia, e noi abbiamo risposto con palle perse e scelte approssimative, cose che non dobbiamo fare dopo mesi nei quali lavoriamo insieme e dovremmo avere una giusta identità”
Qualcosa di positivo c'è stato, comunque? “Sono momenti di difficoltà in stagioni estremamente impegnative dal punto di vista mentale e fisico. Chi va per mare imbarca acqua, giocassimo a scacchi l'unico problema sarebbe la lombosciatalgia ma in uno sport di contatto gli infortuni fanno parte del percorso. C'è solo da concentrarsi su quanto di buono fatto fino ad oggi, e rigenerare certe situazioni dove la squadra ha dimostrato di poter rispondere in modo omogeneo: le nostre gare migliori sono quelle dove tutti danno il proprio, senza nessuno che debba ergersi a protagonista. Il nostro prossimo avversario, lo Zalgiris, ha giocatori che possono risolvere in autonomia: noi abbiamo bisogno di fluidità e collettivo, distribuendo la palla e alzando la qualità dei nostri tiri. E quando lo facciamo siamo squadra gradevole da vedere giocare ed efficace. In difesa serve avere sempre la faccia determinata di chi riesce, insieme, a limitare il talento dei proprio avversari. In campionato affrontiamo squadre e giocatori che vedono in Bologna, o in Milano, occasioni uniche per poter far parlare di sè ed è normale che in queste situazioni giochino le loro migliori partite. Non dimenticando che Pesaro gioca per la salvezza, ad esempio. E in questi casi tu devi andare in campo con la faccia dura di chi, ogni giorno, mette in palio il proprio status e condizione: serve la volontà di dimostrare che possiamo valere questo livello, e questo senso comune, di essere in missione, è quanto ci ha guidato nei primi mesi della stagione, quando tutto pareva facile. Ora qualcosa si è complicato, sono arrivate prestazioni non di livello, ma non dobbiamo smarrire la direzione, e mantenere la positività come successo anche di recente con Milano. A Pesaro in alcune occasioni siamo riusciti a fare quello che dovevamo, al di là di stanchezza e cali di concentrazione, ma queste gare vanno uccise. Oggi la priorità è anche legata ad una emergenza sempre più complessa”
L'Eurolega è diventato un pensiero fisso? “Lo è sempre stato, prima come miraggio e poi come possibilità concreta alla luce dei fatti. Adesso sono arrivate sconfitte che ci mettono in una posizione di classifica che rende incerto il nostro futuro, ma non per questo ci sono meno stimoli: è un diritto ottenuto sul campo, quello di lottare per i playoff. Prima era qualcosa di straordinario, poi è nata la consapevolezza di dove eravamo, ora dobbiamo affrontare uno scadimento di forma di fronte alla crescita degli avversari. Ma questa è l'Eurolega, essere protagonisti è comunque qualcosa di cui essere orgogliosi”
Serviranno prove buone da parte dei gregari. “E' qualcosa che ci deve sempre essere, perchè dobbiamo fare bene al di là dei singoli protagonisti non potendo chiedere sempre alle stesse risorse. Mi aspetto ancora la miglior Virtus possibile, perchè per vincere queste partite serve continuità: dall'arrivo di Trinchieri in casa ne hanno persa solo una, facendo la festa a grandi squadra. Dovremo avere la giusta personalità e disciplina, con maggiore presenza fisica quando ieri Pesaro sembrava arrivare sempre per prima sui palloni. E noi non ce lo possiamo permettere. Servirà anche controllare le emozioni di fronte al pubblico avversario, la stessa cosa che facciamo noi a casa nostra. In certi ambienti le squadre si esaltano, e forse il predecessore di Andrea queste cose non le aveva capite, oltre al fatto che ci fossero troppe aspettative. Hanno però faticato, non ci sono stati i picchi a cui erano stati abituati, ma noi dobbiamo gestire le emozioni come fatto a Belgrado e Vitoria. Dobbiamo rigenerare certi equilibri ultimamente persi”
Chi ci sarà? “Dentro Lomazs, Dunston e Mascolo, fuori Menalo, Hackett e Cordinier. Andiamo avanti giorno per giorno, e anche i tempi di recupero dovranno essere valutati. Non poter giocare partite come queste, non poter nemmeno salire sull'aereo, fa capire la situazione. Cercheremo di recuperarli il prima possibile, abbiamo uno staff di altissimo livello, essere in double week non aiuta: altrove magari perdi 1-2 gare, qui con lo stesso infortunio ne perdi 6-7”
Da Zizic e Lomazs cosa ti aspetti? “Le ultime gare hanno dimostrato che Ante è sulla strada di poter dare un suo contributo. Lomazs ha un ruolo molto marginale all'interno di questo gruppo, lo sta facendo bene cercando di capire i compagni che ha accanto, in questo specifico momento deve dimostrare di avere la personalità per andare a prendersi qualche responsabilità in più perchè la squadra ha bisogno di una dose di imprevedibilità che lui, non considerato come una punta, può dare. Vale per lui come altri che dovranno dare qualcosa in più”
Cosa ti aspetti dallo Zalgiris di Trinchieri? “Hanno una loro struttura ed identità, e sappiamo che troveremo una squadra che farà difesa aggressiva e fisica. Hanno giocatori in grande forma, primi in Eurolega per percentuale da tre punti e quintetti dove sono tutti sull'arco. E attenti a Sumner che sta facendo molto bene: saranno determinati, dovranno redimersi in una stagione poco soddisfacente, e rappresentiamo un boccone appetitoso per le avversarie. Guardate il Real, vincere a Bologna ora sembra qualcosa di straordinario, e per lo Zalgiris batterci darebbe lustro alla loro stagione. E avremo bisogno di vincere la battaglia a rimbalzo: le mani ce le abbiamo piene, speriamo in una buona prestazione, e se arrivasse una vittoria la vedrei come una impresa”
Il video grazie a Sport Press