Gianluca Pagliuca, tifoso Virtus e socio della Fondazione, è stato intervistato da Luca Muleo su Stadio.

Ecco le sue parole:

Pagliuca, ci risiamo. Ne avrei fatto a meno solo perché avrebbe voluto dire che noi eravamo ancora in A1.

Non è una mancanza di voglia la sua. No, anche se questa è diversa da quando ci giocavamo scudetti e semifinali d'Eurolega. E' importante per la città, non per la classifica. Si giocasse nei playoff sarebbe diverso.

Da calciatore il suo derby? Sempre con la Juve. Sia alla Samp, all'Inter o al Bologna, era quella che ci tenevo di più a battere. Oggi non ci sono favoriti. In Fortitudo sanno bene che la Virtus sta meglio, ma anche che vincendo cambierebbe tutto per loro.

Giusto avere tanti tifosi avversari in casa? Non penso che al ritorno sarà uguale e sinceramente avrei preferito qualche migliaio di virtussini in più. Però dico che è anche bello cosi. Ho tanti amici fortitudini.

La Virtus vola. Gioca a memoria. Però ancora questi sforzi valgono poco, colpa del regolamento, troppe partite, una sola promozione. Ce ne volevano tre.

Lo spettacolo sta facendo dimenticare di essere in A2? Io mi sto divertendo, vedo lo spirito di squadra. Ero disperato per la retrocessione. Invece va dato merito a Trovato e agli altri di aver fatto una buona squadra, con un allenatore molto bravo. Non so se sono i più forti, ma sono organizzati. Mi fa molto piacere vedere i giovani in campo ma anche uno esperto come Rosselli mi ha sorpreso. Avessimo avuto qualcuno di questi l'anno scorso, non saremmo retrocessi.

Da ragazzo qual è stata la prima partita ad alta pressione? Il mio primo derby a Genova, paragonabile al nostro. Coppa Italia, avevo 21 anni, vincemmo 1-0. Che tensione.

La stracittadina indimenticabile? Tiro da 4. Ero in Svezia con la Nazionale, amichevole, chiamai un mio amico che mi fece la telecronaca in diretta, al cellulare. La settimana prima dei mondiali in Francia, c'erano i GSM. Quella chiamala costò un bel po'. Ma ne valse la pena. Gliel'avevo data su, non ci credevo, pensavo a uno scherzo. Tutta la serie fu incredibile. Non è stata l'unica pazzia che ho fatto.

Per esempio? Ho macinato chilometri per l'Eurolega. Finivo di allenarmi e scappavo via in macchina. Una volta presi la multa da Simoni, all'Inter, il derby della rissa europea. Dovevamo giocare domenica, stavamo lottando per vincere il campionato. Chiesi il permesso, il tecnico disse di no. Andai lo stesso, c'era la diretta tv. Mi inquadrarono: 3 milioni di lire.

Sommate al costo della telefonata dalla Svezia. Ne valse la pena anche lì. Ricordo che mi arrivo nella gamba una transenna, ero a bordocampo, un tifoso che cercò di invadere per menare Danilovic. Mi fece un livido nello stinco.

E non disse nulla al fisioterapista. Ci mancava solo quello.

Sasha il più grande? In ordine: Danilovic, Brunamonti, Ginobili, Villalta e Sugar.

Qual è la differenza fra un virtussino e un fortitudino? Il tifoso della Forilludo è più focoso, si sa. Gli amici fortitudini mi hanno massacrato per la retrocessione. Come io in altre occasioni. Lo sfottò è il sale, l'importante è non esagerare. Il virtussino comunque è un innamorato. Non era scontata la presenza dì così tanta gente a palazzo in A2.

Cosa fa se si vince o si perde? Niente, l'obiettivo è andar su. Guarderemo avanti, sfottendoci sempre.

Boniciolli? Mi piace molto, lo conosco bene, caricherà a mille la squadra. Hanno problemi, però non dimentichiamo l'anno scorso.

Uomini chiave? Rosselli e Mancinelli.

Meglio avere il tempo di prepararla come la Virtus, o non pensarci e giocare come la Fortitudo. Come la Fortitudo, dopo tre giorni le forze le hai, e non rischi di pensarci troppo. Magari la paghi in quella dopo. Mi piacerebbe vedere cosa sta succedendo negli allenamenti, entrare nello spogliatoio, guadare i giocatori negli occhi, captarne la tensione. Che settimana dev'essere.

INTERVISTA DOPPIA SUL DERBY: ALBERTO BUCCI VS DAVIDE LAMMA PER COUPONLUS
PESARO - FORTITUDO SUPERCOPPA 2001, PAGELLE E STATISTICHE