Come passare dalla migliore alla peggiore versione del proprio essere nel giro di una settimana. La Fortitudo torna da Chiusi dopo una prestazione sconcertante, piantandosi dopo aver raggiunto il +13 andando a prendersi un 8-36 di parziale a cavallo dell’intervallo. Tradita da tutti i suoi possibili produttori di punti, al di là delle questioni fisiche eccetera, con un atteggiamento da parte di troppi che è parso di pura indifferenza, se vogliamo, per quanto sul campo stava succedendo. Malissimo gli stranieri, male il rientrante Aradori, confuso Fantinelli, insomma, ci siamo capiti.

Si parte con buon impatto, anche perché Chiusi non è granchè davanti e, peccando pure di lentezza nei rientri, la Fortitudo ha facili colline e praterie dove corrono dolcissimi i suoi contropiedi. Un attimo, il tempo di mettere 4-5 punti di scarto, che rimangono per un po’ stabili prima che lo scartar panchinari favorisca i locali che rosicchiano fino quasi ad impattare, con il 10’ che arriva sul 21-20 Bologna.

Chiusi pare più volontà che logica, con pochissimi centrimetri e tiri troppo rapidi, e la Fortitudo non può esimersi dal fare il parzialone che gira la partita. Tripla tripla, dea bendata che porta a ferri fortunosamente centrifuganti palloni poi indirizzati nelle mani buone, 11-0 e 35-22. Però, però, è un attimo che tutto il seminato venga buttato via da cattivi raccoglitori. Si lasciano troppi spazi per le scorribande in area di Raucci e Utomi, Davis torna quello precedente a San Severo, non se ne mette uno e se ne concedono tanti. 2-17 in 6’ e 39-37 interno, quasi senza capire perché, al 20’.

Non capendoci più niente in attacco, tanto da non arrivare nemmeno a tirare in molti casi, l’unico a reggere un attimo è Italiano e, appena mandato a rifiatare, arriva un altro imbarazzante parziale, stavolta di 16-0 (sedici a zero) che fa volare una quasi sorpresa Chiusi avanti 58-43. Si deve cercare di limitare i danni mentre i toscani mettono a rifiatare i propri stranieri, ma in attacco sono solo statuine ferme ad aspettare l’uno contro cinque di chi ha palla in mano, ed è comunque 58-46 interno al 30’.

La carrozza di Chiusi torna ad essere zucca, che gigioneggia facendo quello che era stata la Fortitudo nel terzo quarto, ovvero poca lucidità e palloni in parterre. Servirebbe allora avere buone idee in attacco per provare a rientrare, nei minuti in cui i toscani fanno ramadan offensivo, ma Thornton è sbilenco e il punteggio cammina invece di correre nei quasi 6’ in cui Chiusi fa virgola. Bozzetto si erge a triplista, Italiano esce per falli con tecnico annesso, ma davanti è roba agghiacciante a dir poco. E allora Medford ne mette cinque di fila per chiudere quello che comunque aperto non era, e tutti a casa. Brutta domenica, brutta.


(Foto Sofia Rosamilia)

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