Gandini, "E' un bellissimo campionato, molto competitivo"
Il presidente di LBA Umberto Gandini è stato ospite di Sport Club su E-Tv.
Avete fatto un messaggio con la FIP a difesa degli arbitri. “La classe arbitrale è di competenza federale, ma è parte integrante dei campionati. Abbiamo valutato fosse necessario e doveroso intervenire, senza arbitri non si può giocare nè a basket nè ad altri sport. Non si possono mettere continuamente in difficoltà e dimenticare che gli errori possono farli anche allenatori, giocatori e dirigenti. Si deve tutelare l'integrità del campionato, e non è corretto giustificare le sconfitte parlando di errori arbitrali”
La Coppa Italia sarà di nuovo a Torino. “Noi come Lega organizziamo le Final Eight, e la Coppa Italia in questi anni è cresciuta in modo esponenziale. A Torino ci troviamo bene, siamo già al terzo anno, speriamo di andare avanti: è un successo arrivato a numeri importantissimi, ormai è difficile tornare indietro così come per la Supercoppa, che a Bologna ha raggiunto grandi risultati”
Un bilancio del girone d'andata? “Le luci sono i risultati, la competitività, le posizioni contese e la possibilità con tre vittorie di fila di passare dal rischio retrocessione ai playoff. Ci sono squadre cresciute tantissimo, le neopromosse da anni non sono comprimarie, quest'anno ce ne saranno due alle F8, e le difficoltà delle grandi squadre con il doppio impegno creano una serie di condizioni per cui tutto è affascinante. Vediamo la corsa di Trento e Brescia per diventare campione d'inverno, e tante squadre attrezzate per i propri obiettivi. La lotta per la retrocessione è infiammata, nessuno è spacciato, e vediamo continue partite spettacolari. Gli spettatori crescono, e questo premia gli sforzi delle singole squadre. Le ombre? L'obiettivo di tutti è avere un campionato credibile, dove tutti siano nelle condizioni di dare il massimo. Non ci sono piaciute le polemiche al di fuori dal campo, ci sono giocatori che sbagliano schiacciate, fanno 0/5 ai liberi o 1/10 da 3, e questo non è colpa degli arbitri”
Lei è il quinto dirigente italiano più apprezzato, resterà nel basket? “Intanto ringrazio il sondaggio, ho avuto la fortuna di essere sempre nei primi cinque negli ultimi tre anni. Io sono un professionista, mi impegno nella Legabasket, e i risultati sono un buon viatico: ho ottime relazioni con i presidenti, spero di poter continuare a lavorare in nome e per conto di tutti in quello che è il secondo sport italiano”
Come è rapportarsi con Antonini? “Come con gli altri 15. Rappresenta una piazza tornata in A e una regione che mancava da troppo tempo.”
La scelta di continuare a Torino? “La Coppa Italia è sempre stata importante, a Torino abbiamo trovato una piazza e una regione che ci supporta. Sappiamo già che semifinali e finali sono sostanzialmente tutto esaurito. Tutti parlano del quarto di finale tra Bologna e Milano, ma saranno tutte partite importanti”
L'impiantistica rimane un problema. “E' un tasto dolente, ma aspettiamo le nuove strutture che sorgeranno tra le altre cose a Bologna e Trapani. Servono impianti adeguati per poterci permettere di mettere in mostra tutto quello che possiamo essere in grado di dare”
Meglio la finale al meglio delle 5 o delle 7? “Il pathos e l'incertezza di una finale al meglio delle 7 è superiore, ma una gara 5 equivale ad una gara 7. Eravamo gli unici in Europa ad arrivare a questo punto, e due anni fa abbiamo avuto una gara 7 straordinaria. E' un problema di spazi, di calendario, di fatiche per i giocatori che spesso devono poi andare anche con le nazionali. Alla fine giocare a 5 è la soluzione migliore. Per il futuro valuteremo anche in base a quello che succederà in Europa”
Una idea invece tipo una Final Four da mostrare in chiaro? “Quello che viene fatto in una stagione regolare è da rispettare, il sistema attuale va benissimo. Se poi ci sarà la possibilità di una Final Four ci si potrebbe ragionare, ma sarebbe uguale alla formula della Coppa Italia, perdendo il gusto delle partite nelle serie playoff”
Si arriverà a rendere le società autonome senza bisogno di mecenati? “Se parliamo di basket, in tutta Europa c'è mecenatismo e rappresenta la via principale di sostentamento. La torta dei ricavi di una società professionistica è legata a botteghino, diritti tv e ricavi commerciali. Sono tutti intercollegati, perchè se hai un impianto ampio ti permette maggiori biglietti, e da lì trovare ulteriori ricavi come l'offerta di un prodotto televisivo migliore e maggiore appeal per gli sponsor. Ancora in Europa ci sono più mecenati, la sostenibilità va creata con il passare degli anni ma non dipende solo dalle società”
Il video integrale della trasmissione.