Amichevole interessante, quella giocata al Paladozza tra Skipper e Bignami. Di certo organizzare un “derbyino” ad inizio stagione di certo ha richiamato più interesse e pubblico di quello che venne lo scorso anno incastonato tra nazionali e campionato. Per i tifosi Fortitudo è l’occasione di vedere per la prima volta all’opera i propri Paladini, e di saggiare un antipasto dell’abbuffata di partite che cominceranno, con la vernice della stagione, a partire da domenica a Trieste. Momento di cominciare a far conoscenza con le facce nuove, di capire le differenze tra Scepanovic e Delfino, di festeggiare il joker Pozzecco, e di strabuzzare gli occhi vedendo, dopo tanti anni, una canotta con il numero 7 occupata da un corpo più muscolosi di quello filiforme dell’ormai “hombre” Gregor Fucka. Tutto questo in attesa che al tavolo prenda posto anche il ceco Barton, e magari qualche altro soggetto atto a completare una rosa che, a detta di molti, latita in quantità sotto canestro.
Quando si sta per cominciare un viaggio, è d’uso salutare i vecchi amici che ci lasciano. E’ forse per questo che la partita ha assunto anche i connotati della “festa d’addio” a Claudio Pilutti, bandiera e corazon Fortitudo fin dai tempi Filodoro ed Esposito, ora passato a distribuire esperienza al Bignami di Ticchi. Non si finirebbe mai di riempirlo di regali: dalla sedia a dondolo con plaid per augurargli “buona pensione”, alla fetta di formaggio per il “lo hai fatto per il grana”, fino alle targhe eccetera. Con il nuovo presidente di Pilu, Tudini, che gongola e vorrebbe dire a tutti “ma se volete continuare a vederlo dovete poi fare poca strada!”.
Sparring partner di grande dignità è il Bignami Castelmaggiore, i cui obiettivi sono ben diversi da quelli dei cuginoni, e il cui campionato comincia con una settimana di ritardo. Per cui, il cantiere Ticchi è ancora più sottosopra di quello del collega Boniciolli: in attesa di una risposta di Abram (parlerà entro la fine settimana con il patron Tudini), la squadra ha comunque mostrato solidità e coesione. A differenza della scorsa stagione, quando il Bignami era cinque (peraltro ottimi) solisti, ora sembra che tutti abbiano un loro ruolo, un loro mattoncino da portare. Serve forse maggiore peso sotto canestro e un capomastro che prenda in mano la situazione quando serve, anche se Ticchi si dichiara contento del gruppo e non pare particolarmente ansioso di novità. Oltretutto, con i visti per gli extracomunitari contati, meglio essere prudenti.
La partita? Parità nei primi minuti, poi un 8-0 firmato Basile-Scepanovic-Galanda lancia la Skipper, che però non dilaga mai, permettendo al Bignami di stare sempre in scia, con un elastico di 4-10 punti che solo nel finale viene allargato fino al 89-70 conclusivo. Tecnicamente ci sono poche cose da segnalare, se non che forse Scepanovic potrebbe essere attaccato al pallone più di quanto servirebbe, che Pozzecco ci abituerà a cose belle e a cose meno belle, che dalla panchina forse qualcosa in più dovrebbe uscire. Dalla parte Bignami, buone cose da un Ghiacci che fa e disfa ma soprattutto mostra una faccia tosta che – ahimè – pochi italici giovincelli hanno, positiva reattività da parte di Barlera, e forse qualche stizza di troppo da parte di un Donzell Rush che si becca un po’ con il Poz.
Ancora pochi giorni e si inizierà a fare sul serio.
I tabellini: Skipper – Scepanovic 18, Basile 13, Skelin 12, Mancinelli 6, Fultz, Pozzecco 9, Kovacic 14, Van den Spiegel NE, Galanda 13, Delfino 4.
Bignami – Levin 8, Pilutti 13, Pampani, Venturoli, Faggiano 3, Ghiacci 12, Williams 11, Agazzone, Masieri 7, Barlera 6, Rush 10.

2 APRILE, IL GIORNO DELLA FORTITUDO VITTORIOSA A REGGIO EMILIA E DI TEO ALIBEGOVIC
BIGNAMI - UPEA CAPO D'ORLANDO 95-81: PAGELLE E STATISTICHE