Sarà ancora Milano - ovviamente - la squadra con cui la Virtus dovrà fare i conti per provare a giocarsi lo scudetto nel 2023-24. Ieri l'Armani ha ufficializzato il triennale a Nikola Mirotic, mettendo a segno uno dei colpi più grossi dell'estate europea, forse secondo solo a quello del Panathinaikos con Hernangomez. Tra l'altro, le cifre dell'accordo che si leggono (attorno ai 2 milioni di euro annui, bonus esclusi) sono decisamente inferiori a quanto il montenegrino percepiva a Barcellona - con la quale andrà in tribunale, dato che ci sono ancora in ballo 22 milioni di euro di accordo rescisso unilateralmente dai blaugrana - e inferiori anche all'offerta di qualche settimana fa del Partizan, a cui Mirotic ha detto no con annesso seguito di polemiche e dietrologie varie.
Il mercato dell'Olimpia, che finora era stato "normale", è quindi decollato all'improvviso con l'ultimo colpo. Prima erano arrivati giocatori in crescita (Kagamate, Caruso) e "normali" giocatori di Eurolega come Poythress e Lo. E la conferma di Pangos e del suo contrattone - come per la Virtus e Lundberg - è arrivata per mancanza di alternative.
Sulla carta, l'Olimpia è fortissima e profonda nel reparto lunghi: Mirotic, Poythress, Voigtmann, Melli, Kagamate, Hines più Ricci e Caruso per l'Italia. Il reparto esterni - pur molto forte - sembra invece leggermente meno competitivo a livello di Eurolega con Pangos, Baron, Lo, Hall, Tonut, Bortolani, Flaccadori e Shields, al quale (per ora?) manca un vero e proprio cambio.

La Segafredo, in attesa di un eventuale altro innesto tra gli esterni, al momento è questa.

Hackett, Pajola, Mascolo
Belinelli, Smith, Lundberg
Dobric, Cordinier, Abass
Shengelia, Polonara, Menalo
Cacok, Mickey, Dunston

Il budget è stato ridotto, ma la squadra - sulla carta - sembra equilibrata. In Eurolega a oggi il roster sembra un po' corto, 14 giocatori (più Menalo) sono pochi per una stagione lunghissima e fisicamente molto impegnativa. E non sono quindi da escludersi innesti in corso d'opera. Il divario con Milano sembra netto, ma d'altronde si parte con obiettivi molto diversi, l'Armani con l'innesto di Mirotic punta direttamente alla Final Four, la Segafredo no. In Italia invece il divario è più ridotto, dato che si giocherà con la formula del 6+6. Nei momenti decisivi - ovvero la Final Eight di Coppa Italia e i playoff 2024 - conterà chi riuscirà a trovare la miglior formazione possibile. E con l'acquisto di Polonora la Virtus ha finalmente messo a roster un lungo italiano di valore, quello era che mancato nelle ultime stagioni.

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