Mese per mese, il 2019 della Fortitudo

Gennaio - Finito il 2018 con una vittoria, il nuovo anno parte allo stesso modo: il girone d'andata viene chiuso battendo Roseto, quello di ritorno liquidando Verona. Nulla pare scalfire la serenità della truppa, nemmeno il ritorno alla parola di Sacrati, che in tv, senza contraddittorio, si semiautoassolve e dice sono e resto fortitudino. Per fortuna sono altre le dichiarazioni che escono da tutti i protagonisti: stare attenti, nulla è ancora certo, siamo forti ma questo non basta. Sgominata anche Treviso, le uniche problematiche paiono quelle tra gruppi di tifosi: Pavani media, intanto la squadra non si ferma mai, se non nell'indolore infrasettimanale a Udine.

Febbraio - Si comincia vendicando Udine distruggendo la soffice Jesi, poi si infilano anche Piacenza (Assigeco) e Mantova. Ci potrebbe essere già il matchpoint in casa con Montegranaro, a due mesi dalla fine del campionato, Però, dopo una partita dal tasso di spettacolo pari a 10 e lode, la Premiata fa saltare (unica in stagione) il Paladozza. Niente di grave, intanto si firma Delfino, lussuosissima ruota di scorta per il finale di regular season.

Marzo - Il mese comincia con le finali di Coppa Italia, dove la Effe fa fuori Biella e Roma prima di arrendersi, stanca, a Treviso. Conta il campionato, però, e la trasferta di Ravenna - ovviamente sentita dal coach in quanto ex - diventa decisiva per non infilare una piccola serie negativa. Arriva la vittoria, e ormai si contano solo i giorni alla matematica: distrutta Piacenza (Bakery) e quindi vendicata la sconfitta dell'andata, liquidata Cento, la grande festa e il tappo di champagne sono per il 31 marzo, battendo Ferrara. Grande gioia, serie A riconquistata.

Aprile - Non è Huertas il primo acquisto della Fortitudo come raccontato il primo aprile, anche perchè nessuno ha fretta. Inevitabile il calo di rendimento, tra infortuni e ovvio diminuire delle motivazioni. Forlì e Cagliari si fregiano del battere la capolista, e la regular season si chiude sconfiggendo Roseto e facendo 25-5 di bilancio conclusivo. Rimane lo scudettino della categoria da giocarsi con la vincente del girone Ovest: gara uno, a Roma, finisce in parità.

Maggio - La stagione agonistica termina vincendo anche lo scudetto di A2, battendo la Virtus Roma dopo un supplementare, poi sono tutti festeggiamenti, celebrazioni e dichiarazioni d'amore. E, ovviamente, le prime voci di mercato. "Aradori? Solo chiacchiere" dice Carraretto in data 9. In realtà la prima necessità è capire chi confermare dei promossi. Pavani dice che il suo cuore vorrebbe tenere tutti ma serve razionalità. Intanto, i primi titolari che potrebbero salutare sono Rosselli e Hasbrouck.

Giugno - Nel giro di pochi giorni arriva l'ufficialità dello stop chirurgico per Fantinelli e la firma di Rok Stipcevic, primo acquisto della Fortitudo in serie A. Leunen viene confermato con un biennale, Si allontana Delfino e, un po' a sorpresa, anche Pini.

Luglio - Apre la campagna abbonamenti, con rincari forse inevitabili. Rosselli firma per Verona assieme ad Hasbrouck, ed è ufficiale il ritorno di Daniel. Resta Cinciarini, "un atto d'amore", mentre si inizia a parlare di derby in fiera, almeno su sponda Virtus. Intanto arriva il canadese Robertson, e Pini si accasa a Roma. "Il derby in fiera ci fa schifo", dice la Fossa: la società boccia l'idea, per cui solo quello in trasferta verrà disputato, a Natale, in una struttura diversa dal Paladozza. Nel mentre, in Virtus viene liberato Aradori.

Agosto - C'è la firma di Sims, e proprio il giorno del raduno arriva il nome dello sponsor, Pompea. E, il 12, arriva anche la clamorosa ufficializzazione di Aradori, "Sono strafelice di essere qui", la prima dichiarazione dell'ex Virtus, che si toglie qualche sassolino dalla scarpa per come dall'altra parte hanno gestito la sua uscita ("se tua moglie ti fa le corna non c'è soddisfazione migliore che andare con la sua migliore amica"), per poi non tornare più sull'argomento; viene poi escluso dalla Nazionale, e arriva a fine mese a Lizzano, in ritiro.

Settembre - 4785 gli abbonamenti confermati, tanto che non si riapre la libera vendita. "Successo straordinario", dice Pavani. Il precampionato viene funestato dall'infortunio alla mano di Sims, che la frattura sbattendo contro una struttura per rabbia durante una amichevole. Subito arriva Stephens come gettonaro, mentre si parla di "giornata biancoblu", o comunque qualche iniziativa legata al derby. Il campionato inizia parlando di salvezza prima di guardare altro, e con l'immediata vittoria a Pesaro bissato dal gol casalingo con la Venezia campione d'Italia.

Ottobre - Si perde a Varese, e con una rimontona si batte Treviso. Anche Roma però dice che fuori casa è un'altra Fortitudo rispetto a quella casalinga. Si ferma per qualche giorno Leunen, rientra Sims e Stephens saluta, mentre al Paladozza viene battuta Pistoia.

Novembre - Il Paladozza viene fatto saltare da Brescia, in una partita che avrà molti strascichi polemici nei giorni successivi per battibecchi con i dirigenti ospiti. Si perde anche a Cremona, ma il rischio di serie negativa viene subito spazzato via: la Milano di Ettore Messina si inchina davanti ad Antimo Martino, appena premiato come allenatore dell'anno. E anche in trasferta a Desio, contro Cantù, si vede come la squadra stia crescendo.

Dicembre - Si cerca di evitare il parlare continuamente del derby, tra polemiche sui prezzi e la quantità di biglietti disponibili, e intanto il campo dice gran bella prova contro Trento prima e sconfitta (giocando bene) contro Sassari. Brindisi è un’altra bella giornata casalinga, poi il -52 complessivo tra Virtus e Trieste fa andare di traverso il cenone di San Silvestro ad una Fortitudo perfetta per 359 giorni.




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